La congregazione per la dottrina della fede interviene circa le derive delle “superiore maggiori” degli Stati Uniti
Da una nota della Congregazione per la Dottrina della Fede, si apprende che finalmente il Vaticano è intervenuto in maniera disciplinare nei confronti di un altro movimento che, in fatti ed in predicazione, già da tempo sembrava marciare verso il protestantesimo, corrente religiosa che, lo ricordo, è bollata come eretica. Cosa chiede Cristo, tramite la Chiesa cattolica, a tutti questi movimenti figli di Lutero, Clavino ed altri “predicatori”? Di uniformarsi alla volontà di Dio, dunque di disconoscere le derive non cristiane e gli errori dottrinali tipici di chi estromette Dio ed accentra la fede sull’ego individuale; il metodo del “libero esame” o della “sola scriptura” è causa di tali mali e di tali ferite all’intera cristianità. Perché la Congregazione per la Dottrina della Fede è intervenuta in maniera chiara nei confronti delle cosiddette “Superiore Maggiori” degli Stati Uniti (Leadership Conference of Women Religious)? La valutazione e lo studio di tale “movimento” ha avuto inizio nel 2008, sotto la diretta supervisione del cardinal Levada, prefetto del dicastero stesso, ed seguito la logica inattaccabile del “rafforzamento dell’ecclesiologia di comunione”. Come specifica il documento pubblicato a firma di sua Eminenza William Levada, scopo della valutazione del “movimento Leadership Conference of Women Religious” è di “incoraggiare un rinnovamento paziente e collaborativo di questa Conferenza” per “dotare le sue molteplici e lodevoli iniziative ed attività di un più solido fondamento dottrinale”. E’ stata offerta, in pieno spirito cristiano, la “possibilità di esaminare il documento in uno spirito di rispetto reciproco e collaborazione, nella speranza di evitare ogni eventuale incomprensione degli intenti e degli scopi del testo”.Il documento presentato, così chiarisce: “riguarda l’Associazione delle Superiore Maggiori e non si occupa della fede e della vita delle religiose negli Istituti membri di tale Associazione”, ma di risolvere “problemi dottrinari seri che toccano molti nella Vita consacrata”. Le derive dottrinali che la Congregazione per la Dottrina della Fede, giustamente, ha bollato come espressioni di una pastorale non cattolica, sono: – ordinazione delle donne; – approccio pastorale all’omosessualità in maniera sbagliata e di apologetica al vizio contro natura; – affermazione di femminismo radicale. Come spiegato nel documento vaticano, difatti, emerge il chiaro monito di cristiana correzione, in cui si invitano le “Superiore Maggiori” degli Stati Uniti a rifuggire da tali insegnamenti non cattolici ed a non partecipare più a manifestazioni di “rivolta” o “protesta”. Il documento del dicastero presieduto dal cardinal Levada, ha inoltre precisato che “le Associazioni di Superiori maggiori sono espressione della collaborazione tra la Santa Sede, i Superiori generali e le Conferenze episcopali a sostegno della Vita consacrata”, pertanto è obbligatorio un “solido radicamento dottrinale nella fede della Chiesa”. L’arcivescovo di Seattle, Peter Sartain, è stato nominato “delegato per l’esame, la guida e l’approvazione, se necessario, del lavoro dell’Associazione (LCWR)”; “la Santa Sede spera in questo modo di offrire un contributo di rilievo per il futuro della vita religiosa negli Stati Uniti”. Preghiamo affinché quest’altra brutta storia di deriva e presunzione di volersi anteporre a Cristo, fornendo insegnamenti sbagliati e non cattolici, venga arginata dalla fede stessa delle “Superiore Maggiori” degli Stati Uniti; ecco perché dobbiamo pregare, affinché le pecorelle smarrite ritrovino la piena “comunione con Roma” e quindi evitino di “ferire Cristo”.