Eboli: il direttore Rita Occidente Lupo presenta “Il colore degli aquiloni” di Terrone
Che gli aquiloni abbiano un colore, si sa. Che volino ancora in cielo, pure. Anche se nell’era contemporanea, sempre più raro scorgere tali oggetti ludici, scherzare tra le nubi. Aleggiare sulla realtà, per confondersi con l’immaginario. Francesco Terrone, ingegnere di professione, poeta per passione, azzarda ancora i moti del cuore, con un’altra silloge “Il colore degli Aquiloni” che presenterò alla Settimana della Cultura de “Il Saggio”, domenica 15 aprile, alle ore 20,00, presso la Chiesa San Nicola, nel cuore del centro storico ebolitano. Una copertina lucida, per le Edizioni Nuova Santelli, con tratto chiaro e pulito, delimita i confini: l’amore, confuso tra lo sciabordìo delle onde e l’aquilone, che s’ingrossa nell’azzurro. Un gioco su più piani virtuali, che già dall’incipit fa comprendere come la lirica sia quella musa, capace ancora d’ergersi leggera, per sorvolare l’immanente. E Terrone, riesce a farlo non con una poesia d’occasione. Nè di mestiere. Lo fa a volte in maniera rapsodica, cogliendo il pulsare del suo sentire. E così, tante emozioni in pillole, sfogliando un’antologia emotiva, in cui i cromatismi assumono la leggerezza dell’aquilone. Il solo cursore, dettato dai ritmi sincopati del cuore. Ricordi, emozioni, che si tingono d’amore, senza tema di scivolare nelle sbavature sentimentali. A volte, versi sciolti, altre, ripiegati su un frammentismo che privilegia la metafora. Terrone inizia il suo canovaccio sentimentale laddove la memoria impone la dimensione temporale. E lui, riesce a trastullare lo stesso verso, che assume un’eco consonantica, senza rispettare la realtà, che talvolta indietreggia in nome di rievocazioni analitiche, che sanno colorare il presente.