Salerno: Mola “Anniversario Liberazione non ancora vera festa”»
«È una festa che va declinando, come è naturale, dopo 67 anni e la crescita dell’oblio» parla così del 25 aprile, anniversario della Liberazione, Antonio Mola, esecutivo provinciale di Giovane Italia Salerno «innanzitutto per il suo uso politico e settario contro una parte, e non solo quella morta. Se si continua ad usare la Resistenza contro qualcuno non sarà mai la festa di tutti gli italiani». La Resistenza, di cui i giovani militanti hanno parlato recentemente in un incontro di scuola di formazione politica, secondo Mola «non fu combattuta solo in nome della libertà contro la dittatura, ma per costruire un’altra dittatura più feroce e totalitaria di quella che si voleva abbattere». Per Mola, sebbene anche il presidente Napolitano (2006) abbia ammesso le “zone d’ombra, eccessi e aberrazioni” della Resistenza, «si fatica ad ammettere le stragi e le bestialità commesse a guerra finita. Quando si dirà in tutte le sedi divulgative che c’è stata anche una guerra civile di cui vergognarsi, i cui crimini non furono solo quelli commessi dai nazisti col concorso dei fascisti ma anche quelli dei partigiani, allora potremo avere una festa condivisa. Per la stessa ragione – continua Mola – si deve ricordare che la sola Resistenza non avrebbe sconfitto il “nazi-fascismo”. La resistenza – secondo Mola – ha dato un supporto simbolico, ma sicuramente minoritario alle forze alleate. Se non si è disposti a riconoscere questo, il 25 aprile resterà, con tutto il rispetto, la festa di una memoria divisa e non condivisa. Se deve essere la festa di tutti – conclude Mola – bisogna riconoscere l’altra metà dei fatti.»
Concordo con te Antonio