Agro-Nocerino-Sarnese: amministrative, Cremone-Iuliano, la politica dei camici bianchi
A poche ore dalla chiusura elettorale, brevi considerazioni su un verdetto che alle urne invierà cittadini non assenteisti, alle prese con l’elezione dei propri rappresentanti amministrativi. Nell’Agro-Nocerino-Sarnese, recentemente balzato ulteriormente alla cronaca per il processo Linea D’Ombra, che ha registrato il massiccio fermo di parte dello staff comunale paganese, in primis del sindaco Alberico Gambino, per diversi reati, elezioni a tutto campo in piccoli e grandi Comuni. Bracigliano, fanalino di coda, preceduto da Roccapiemonte e Nocera Inferiore. Il Comune capofila dell’Agro, sui venti dell’autonomia a provincia, agonizzante sotto il commissariamento, con candidati a sindaco che sanno di dover in primis metter mano al disastroso bilancio, allorquando conquisteranno la prima poltrona comunale. Analogo discorso anche per Bracigliano, a ridosso della Valle irnina: l’erario comunale, esangue come quello di molti enti, al lumicino centellinanti fondi, nella cantierizzazione di opere pubbliche. A Nocera, tra gli aspiranti sindaci, Luigi Cremone, medico senologo, presidente del Registro Tumori provinciale. A Bracigliano, altra figura di spicco, Gianni Iuliano, oculista, ex senatore, ex presidente della provincia, ex sindaco ed ancora altre cariche ricoperte in passato, identikit d’ un politico di razza. Per Cremone, altre competizioni elettorali, l’hanno registrato in prima battuta, giammai in trincea. Per i due camici bianchi, analogie: nella simbologia della lista “Un cuore per Bracigliano” “Nocera nel cuore“, nell’inserimento in programma di rinunziare all’indennità amministrativa, per compensare debiti comunali, nella politica impostata sul tono moderato e democratico, senza urlare alle piazze o incedere nella veemenza verbale. Entrambi, tra sobrietà e discrezione, con una buona dose culturale (il minimo che si debba richiedere oggi, dati i tempi che corrono, ad un primo cittadino): senza aver mai alzato i toni della contesa nè aver attaccato gli avversari strumentalmente, ma intenti a srotolare il programma ai cittadini, negl’incontri elettorali, volando alto sulle dinamiche che a volte finiscono per degenrare ed alterare la competitività. A fatti e non a chiacchiere, con vademecum alla mano e sfrondati d’orpelli, per entrambi politiche sociali e giovanili, insieme a tutela ambientale ed a opere pubbliche. Non il politichese, il linguaggio adoperato nel rivolgersi ai cittadini, ma tratto affabile e colloquiale: sempre a contatto della gente, in una disponibilità che li registra fedeli adepti ippocratici, senza fini personali o pruriti protagonistici. Per loro, la politica, missione ogni giorno tra la gente, non mestiere! E, quanti li conoscono, garantiscono che senza battute d’arresto Cremone non concede tregua al bisturi, come Iuliano, sempre con l’uscio medico aperto. Come reggeranno la cosa pubblica? Conciliando entrambi i ruoli, come già in passato Iuliano, per due mandati sindacali, dei quali uno coincidente anche col ruolo parlamentare! La passione ala la rinuncia dello sterile tempo libero!