Vacanze etiche per il relax!
Vacanze dello spirito, nel rispetto del riposo e dell’etica! Il Papa, contro una certa moda, che spaccia per turismo, la violenza sui minori o sulle donne, la sessualità senza freni inibitori e la degenerazione della stessa complementarietà dei sue sessi e dell’illecito traffico d’organi, che ancora imbratta per le sue storture. In Messico, nei giorni scorsi, il Pontefice ha stigmatizzato alcuni crimini del tempo, ma anche alcune mode illecite, che oggettualizzano “il Tempio Santo dello Spirito” , per dirla col detto paolino, del proprio corpo, facendone una sorta di strumentale mezzo edonistico, in quanto fine a se stesso. Un documento ad hoc, al fine di disciplinare lo stesso spirito vacanziero, con una pastorale del turismo, che privilegi incontri spirituali e sociali, atti alla promozione civica. Nel messaggio indirizzato al card. Vegliò, perentorio Ratzinger nel condannare tratta di esseri umani, per motivi sessuali o trapianto d’organi, come turismo sessuale “una delle forme più abiette di deviazione, che devasta dal punto di vista morale, psicologico, sanitario, la vita familiare e delle comunità.” Pertanto, promuovere “una cultura del turismo etico e responsabile, accessibile a tutti, giusto, sostenibile ed ecologico”, non tralasciando di drizzare attenzione verso l’interesse al patrimonio storico-culturale religioso, che favorisce l’ascesa spirituale. Una nuova evangelizzazione, pertanto, partendo anche dagli spaccati vacanzieri, da quelle ferie che a volte vengono fruite meramente per sterile divertimento fisico, può tradursi in occasione di crescita interiore per sé e per gli altri, senza appesantire gli animi e prolassarli nell’illecito andare contro la natura stessa, a volte, che tiene a tener in vita, anzicchè a violentare e stuprare la dignità altrui, con vere e proprie azioni di killeraggio d’organi. La meta, discrezionale, la compagnia, ugualmente, la fantasia, a piacimento: l’importante, saperla vivere una vacanza, facendola assurgere ad occasione di autentico riposo, anche in un ozio oblativo se auspicato, ma non sfrenato inseguimento concupiscenziale.