Salerno: Valentina Cipullo e Federica D’Ambrosio in Eden e Cosmogonia

In occasione della manifestazione Salerno Porte Aperte, gli splendidi giardini di Casa Altieri, un’oasi di verde nel centro storico di Salerno,ospiteranno le personali di due giovani artiste salernitane, Valentina Cipullo pittrice, e Federica D’ambrosio ceramista. L’amministrazione comunale, ed in particolare il consigliere comunale Dario Loffredo, ha voluto dare la possibilità agli artisti salernitani di esporre nella propria città e di arricchire con le proprie creazione il patrimonio artistico e culturale dell’intera città. L’inaugurazione della mostra è prevista per Venerdì 11 Maggio alle ore 19.00, con l’intervento del Sindaco On. Vincenzo De Luca che darà il via alla due giorni di cultura che coinvolgerà la città Salerno. “Eden” di Valentina Cipullo e “Cosmogonia” di Federica D’ambrosio trovano nello scenario e nella suggestione dei giardini Altieri il loro comune denominatore. Fin dai suoi esordi il lavoro di Valentina Cipullo si è mostrato come una riflessione sull’universo femminile attraverso un progetto pittorico il cui obiettivo è quello di dare forma e voce alla caleidoscopica costellazione delle emozioni delle donne. Le protagoniste assolute delle opere dell’artista divengono attrici di una narrazione che mette in scena un teatro intimo sulla conoscenza della loro emotività e della loro anima. I suoi lavori pittorici non ci parlano più soltanto del corpo, ma ci parlano, attraverso lo sguardo di queste donne, dei loro sentimenti e del loro vissuto, attraverso una straordinaria carica espressiva. Le immagini di queste donne dense di sentimento e di suggestive visioni, permeate di dolcezza, di nostalgia e di armonia, riescono a trasfondere tutto il sentire dell’artista, il suo travaglio e il suo vibrante lirismo. Ogni suo lavoro è un inno alla volontà di raccontare e di raccontarsi, di esprimere, con stile raffinato e personale, emozioni e sensazioni che altrimenti rimarrebbero inespresse. La pittura di Valentina Cipullo è una messa in scena del soggetto-artista, e al contempo il suo mascheramento, la sua cosmesi, ma anche l’espressione della sua verità più profonda e intima che si fa’ esteriore ed estetica. Lo sguardo autoritratto dei suoi soggetti “esce” dal quadro per mostrare la sua essenza allo spettatore e innescare un gioco di narcisismo e di svelamento, diventando immagine sensibile di un enigma. Dall’oggetto design riparte Federica D’Ambrosio che nella vita accosta il lavoro grafico e quello di ceramista e qui ci presenta 12 opere ceramiche in un progetto di grande impegno, quale risultato della ricerca di una giovane artista che tramite il segno, i colori,l’argilla modellata e smaltata prova a confrontarsi con la traduzione dei propri pensieri nelle forme. Cosmogonia significa nascita del cosmo o meglio intesa origine dell’universo tema ricorrente nel lavoro creativo dell’artista e da qui parte l’innegabile potere della ceramica che rievoca ricordi antichi, primitivi, stimolando l’immaginario dove il ceramista veste i panni di una sorta di Efesto della creta. Da questo sentire parte il tentativo dell’artista di controllare la materia giocando con smalti e forme ed in tal senso che si muove l’intera ricerca di Federica che ,con questi lavori, prova a darci non solo la direzione d’indagine interiore ma anche l’idea che da quell’enorme forma ovale siano nate tutte le altre. Se non ci si sofferma a una sola lettura formale, non vedremo più dei semplici colori, piuttosto riusciremo a intravedere materia emozionale e spirituale che trabocca dall’interno dell’uovo, ove ha potuto sostare per mutare in eternità. Insomma, è come se l’anima stessa dell’artista, presa consapevolezza della propria essenza fosse venuta fuori trascinando anche tutto l’immenso immaginario contenuto nella fucina alchemica .

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