Italia… straniera?

di Rita Occidente Lupo

Italia dello straniero? Sembrerebbe di sì, alla luce dei costanti dati che palesano la crisi di alcune professioni, in via d’estinzione per carenza di manodopera autoctona. Zattera di salvataggio, le carrette del mare! Quei flussi che continuano a bombardare le nostre coste, dopo un viaggio incerto e che insistono sul nostro Stivale, assumendone la cittadinanza. Quanti vengono nel Bel Paese, non intendono lasciarlo, se non per sopraggiunte motivazioni affettive, se sussistenti a monte del  viaggio. Ma, secondo indagini recenti, fortunatamente c’è tale mole: per un italiano che esce, due stranieri tra cuochi, camerieri, baristi, saldatori, montatori, lattonieri, addetti non qualificati nell’industria. Dal 2007 al 2010, infatti, da queste categorie, 30.000 connazionali, rimpiazzati da circa il doppio d’ immigrati. Anche nel commercio ambulante, punta d’iceberg lo straniero, come tra imbianchini, laccatori, parquettisti, che non riescono a compensare l’uscita di manovali, magazzinieri, braccianti agricoli, nonostante i non autoctoni ormai abbiano raggiunto elevate presenze, dal 6,5% al 9,1%. Distribuiti in servizi sociali ed alla persona, come nel campo edile e manifatturiero. Italia, terra di tutti, data la commistione etnica, ma specialmente di chi riesce a sapersi arrangiare ed a lavorare anche in campi non legati alla statalizzazione, ormai meteorica.Ma specialmente degl’immigrati, che accettano ogni mansione!