L’energia che viene dal sole
“Occhi puntati sul fotovoltaico. Tra le energie verdi, quella prodotta dal sole continua a crescere. Secondo i dati presentati al SolarExpo di Verona, l’Italia con oltre 9.000 MW installati è stato il primo Paese nel 2011 in termini di nuova capacità di energia fotovoltaica connessa alla rete, superando anche la crescita della Germania che detiene il primato in Europa.”. Sostanzialmente è quanto riportato sul sito di Ulisse di questa settimana(http://ulisse.sissa.it/scienza7/notizia/2012/mag/Uesp120518n004/ ).Fotovoltaico o termodinamico solare, chi non ha miopia intellettuale può riflettere sul titolo di questo breve scritto: l’energia che viene dal sole sarà disponibile fino a che ci sarà appunto il sole e conseguentemente vita nel pianeta, questo è il dato più ovvio. E’ certo che, contrariamente al pensiero dell’ex ministro Pecoraro Scanio, non potremo permetterci, probabilmente, né vaporelle, né lavastoviglie e condizionatori. Il non addetto ai lavori può fare da se un breve calcolo: su 1 m2 di superficie arriva al massimo 1 kW e di questa potenza un utilizzo del 10 % è già “buono”. Un ferro da stiro richiederebbe pertanto 20 pannelli da 1 m2. Forse questo breve “conto” può fare capire che, probabilmente, dovremo modificare tutti gli stili di vita. In Europa l’Italia è il terzo paese per produzione di energia fotovoltaica, ma ben distaccata dalla Germania e dalla Spagna. Da noi le energie rinnovabili non arrivano al 9% dell’energia totale prodotta e appare realistico l’obiettivo di raggiungere il 17% nel 2020. Nel frattempo Cina e India stanno facendo il possibile per esaurire le disponibilità di combustibili fossili residui, contribuendo a un irreversibile cambiamento dell’atmosfera. Il mio concittadino Archimede sembra avere reso edotti i Romani dell’energia che il sole può dare: in senso “termodinamico”. E’ un peccato che l’incendio delle navi romane sia solo confinato nella leggenda come riportato in un articolo Di Mills e Clift (Reflections of the ‘Burning mirrors of Archimedes’) apparso in un fascicolo di European Journal of Physics degli anni ’90, quando i problemi energetici erano ben percepiti da alcuni a dispetto dell’apparente benessere di un decennio di transizione. Speriamo che comitati spontanei “alla val di Susa”, “ecologisti dilettanti”, “protettori ambientalistici” non ostacolino i progetti di sfruttamento estensivo dell’energia solare. Soprattutto se si ha il senso della realtà di pensare che dopo la nostra generazione ce ne saranno N altre ancora. Almeno si spera.
Il problema che ci pone il gentile e caro dr Salvatore Ganci è davvero di primissima importanza.Ma credo che, probabilmente per motivi di facili guadagni, si abbia inteso a ritardare il più possibile la nascita e lo sviluppo di nuove fonti energetiche. All’uopo vorrei ricordare al Dr Salvatore che già negli anni cinquanta negli USA si parlava dell’efimera durata dei giacimenti di petrolio; si ammoniva che i giacimenti di petrolio ,non essendo affatto come le sorgenti di acqua, avevano il destino di esaurirsi in una mangiata di pochi decenni visto l’enorme prelievo che richiedeva il fabbisogno mondiale. quindi, si parlava già allora di sfruttare e ricercare altre fonti di energia, come le correnti sottomarine, le correnti d’aria sulle colline, i raggi del sole ed altre fonti che sprigionano calorie. Purtroppo nel mondo , forse per pigrizia o per immani interessi economici, non si è fatto quel progresso energetico desiderato. Ora, dopo tantissimi anni, siamo ancora schiavi del petrolio, Cordialità.
Gentile Signor Varriale,
negli anni ’30 la centrale idroelettrica di “Giacopiane” (5MVA)era sufficiente per tutto il Tigullio. Oggi non basterebbe per un solo quartiere di Chiavari. La crescita di richiesta energetica non è stata giustificata solo dall’industrializzazione ma anche da una discutibile pubblicità inneggiante all’immagine, al benessere, al consumo. Il petrolio non solo non è acqua, ma contrariamente all’acqua non rimane globalmente costante e l’aria di oggi, non è la stessa che lei ricorderà in gioventù. Forse il dio denaro ha calpestato anche l’idea che possano esserci generazioni future.
Senza ombra di dubbio su ciò che Lei ci fa ricordare, Caro Dr Salvatore Ganci, almeno a me che sono un ottantenne .Anzi , Le posso assicurare che , a casa mia, dove vigeva l’estrema povertà. Il contatore della corrente elettrica arrivò nella seconda parte degli anni trenta , e le posso confermare che , dopo la liberazione del lume a petrolio o ad olio, si ebbe la possibilità di avere accesa alla sera una sola lampadina di 25 watt.
Ciò conferma in pieno il Suo dire.
Tuttavia, il mio pensiero si radicava sul fatto che oggi, essendoci un consumo indiscriminato di energia , compatibili appunto da consumi astronomici che riguardano , non solo la corrente elettrica , ma soprattutto da quelli petroliferi che fanno camminare le nostre auto , le aziende , gli aerei e tutto quanto ha bisogno di tale propellente. Allora mi ero imbizzarrito a stuzzicare l’idea che , dopo tutto, vi sarebbero molte altre forme energetiche da sfruttare, e di non aspettare che i giacimenti petroliferi , gia in via di esaurimento, venissero totalmente meno alla necessità effettiva dei consumi che sono anche vitali per l’economia. Su questo argomento ci sarebbe da discutere a lungo perché il mondo, essendo in via di sviluppo come non mai, (vedi Cina , India ecc.)ha urgente bisogno di nuove fonti energetiche , e queste potrebbero arrivare, oltre che dal petrolio in esaurimento, ma soprattutto dall’energia atomica, dai fondali del mare, dai venti , dalla macerazione di organici come la frutta da macero e da tantissime altre fonti come il sole che sicuramente è inesauribile. Cordialità , Alfredo
Caro Signor Alfredo, sarebbe bello se in Italia non si disperdessero fondi in ricerche spesso solo “accademiche” e poco finalizzate ai reali problemi sociali. Qualcuno insegna nelle scuole primarie a separare plastica da carta? lattine da spazzatura non riciclabile? A spegnere le luci se c’è il sole? Io non ho visto il Ministero dell’Istruzione attivo in tal senso, solo tante ottime maestre di propria volontà. Le ricerche sulle energie rinnovabili ci saranno pure in Italia, però è fatto incontestabile che il termodinamico solare è sviluppatissimo in Spagna e molto poco da noi.
Più in generale ho l’impressione che siamo noi tutti a non avere capito bene i termini del problema se tre/quattro pubblicità su dieci riguardano auto. E sono tutte auto da oltre 100 cavalli di potenza, quando, per uso promiscuo, 20 o 30 cavalli sarebbero più che sufficienti.