A te che leggi dopo mezzanotte…”Marinaio senza tempo”
Acqua di mare… quella che ha il sapore della salsedine e del perenne ondeggiare. Un successo, marcato Power, della cantante, attrice Romina di cui, ogni coppia d’innamorati, se costretta a separarsi, fa proprio. Per quella sottile nostalgia del distacco, per quella capacità di saper dosare le emozioni della lontananza: per quelle cose non dette, che all’ultimo momento crocifiggono la voglia di rivelarle. Un pescatore, che ammaglia la rete in riva al mare, continua a stemperare solitudine, nello sfondo di un amore che obbedisce al distacco. “La luna sopra le reti che sembrano piangere…ultima sera con te…!” Frasi fatte, emozioni giammai trite, quelle che si ripresentano in tanti amori. Ricordi sfumati e nostalgie perennemente vive, finiscono per andare, là dove il mare vuole. Mancanze, che a volte caricano assenze, lasciando fluire un sentire senza briglie, che si abbandona nell’andare. “Lo so mi mancherai ogni momento…ormai sarò una vela senza il vento!” le si ripresentava, mentre guidava distratta, sempre questo motivo, che sembrava carezzarle i ricordi di un tempo passato, rivitalizzati di recente. Poi, dileguati misteriosamente! Ed ora si ritrovava lei, pescatrice senza senzo, ad ammagliare la rete della propria esistenza ed a chiedersi perchè mai dovesse ritrovarsi sempre sull’arenile, scorgendo e sperando di scorgere la sua vela all’orizzonte. Il marinaio, di cui da troppo sapeva d’esser la sua bussola! Lui, al di là del tempo, con la pelle rugata da qualche esperienza di troppo, dopo l’ultimo naufragio, tentava di restare a galla contro i marosi. Lei sospirava il suo ritorno alla normalità, cioè a quel rapporto con lei, fatto di sole e di salsedine, che neanche sotto la canicola, mollava voglia di vivere. Ma lui, aveva anche un’altra realtà! Dietro i suoi silenzi, ditro le sue parole abbozzate, i suoi sguardi imploranti…era come un bimbo in perenne castigo esistenziale! Forse, nell’altra dimensione che pur viveva, felice? Lei ne dubitava profondamente e riconosceva nei segni del sole, la sua felicità col goccimetro: libero solo con lei…ma controllato dal lasciar andare la sua vela! Ormai, di mari ne aveva attraversati diversi e le sue percezioni, sempre attente: il suo sguardo sulla distesa, sapeva quando ci sarebbe stata bonaccia e quando la tempesta avrebbe tentato di rovesciargli la barca! Lei, era da tanto con lui! E sapeva anche meglio allungare lo sguardo non miope, a quelle inquietudini che lui viveva. Ora, occorreva solo attendere…che lui rispuntasse all’orizzonte, con la sua barca malandata, senza vento in poppa…lei attendeva di fare un’altra traversata con lui, che senza di lei, ancora di salvataggio, non avrebbe potuto mai più prendere il largo…
cara Giuliana,
la tua penna riesce a mettere in prosa miei sentimenti, come se descrivessi me, grazie.