Fisciano: Carpineto, Pentecoste tra rose al Santuario San Michele
Una pioggia di petali di rose dal lucernario, davanti all’altare dedicato alla Vergine Odigitria, tra litanie lauretane e Veni Creator. Così, al termine della liturgia eucaristica vespertina, al santuario San Michele di Carpineto, il rettore Padre Luigi Aversa, dopo la consueta consacrazione dei numerosi fedeli all’arcangelo Michele, ha incisivizzato la festività della Pentecoste, a conclusione anche del mese mariano. Ormai, presso il restaurato edificio, a lungo avvolto dalle ragnatele del tempo, la spiritualità e la pace, trasudano dalla Grotta dedicata all’Arcangelo, come dall’altare maggiore, sul quale San Michele, con la sua spada sguainata contro il demonio, elargisce protezione a quanti l’invocano con cuore sincero. E, soprattutto dopo i rigori invernali, tra la vegetazione arridente alla primavera, l’ascesa al Monte di Carpineto amena per quanti amano ritrovarsi tra il verde irnino. E ricreare il proprio animo, in un polmone di spiritualità, così lontana dai traffici urbani. Padre Luigi, col suo sorriso e con le raccomandazioni di un buon rientro a casa sul congedo, continua a spalancare le porte del tempio sacro anche per ritiri spirituali a gruppi associazionistici e giovanili. All’uscita del Santuario, un cestino con dei biglietti arrotolati: i fedeli hanno potuto “pescare” un pensiero spirituale, come monito di vita, per procedere nella via della salvezza. Con la ricarica della fede, scendendo a valle, una maggiore serenità e la forza che lo Spirito Santo, nel giorno della Sua festa, elargisce a chi s’affida a Lui, consapevole ch’è l’unico a poter mandar “luce dal cielo” a quanti vivono le tenebre terrene!