Salerno: Morrone sul Crescent

Qualche anno fa, quando ero ancora il segretario generale della CGIL di Salerno, denunciai una infiltrazione camorristica, compiuta attraverso un subappalto, in un cantiere della Salerno – Reggio Calabria. La società era di proprietà di Iovino, recentemente oggetto, per l’ennesima volta, di un provvedimento giudiziario. Dopo la mia denuncia, Prefettura, Forze inquirenti ed investigative si precipitarono sul cantiere ottenendo la rescissione contrattuale della medesima società. La Todini, azienda appaltatrice molto celebre, immediatamente licenziò i lavoratori. Ma questo è il meno: il Prefetto, a una mia sollecitazione di convocare un incontro per tentare di risolvere la problematica occupazionale, tenne a dirmi, più o meno testualmente, che bisognava prendere atto che la lotta alla camorra produce disoccupazione. Dopo quella affermazione pretesi e ottenni che mi fosse revocata immediatamente la scorta che mi avevano assegnato, per la sicurezza personale e della mia famiglia, sottolineando al Prefetto che non era lo Stato che lui interpretava che poteva ispirarmi la giusta fiducia per accettare le sue misure di sicurezza alla mia persona. Aggiunsi: mi difendono meglio i miei compagni della CGIL. Adesso sulla vicenda della sospensiva del Consiglio di Stato sulla realizzazione del Crescent sento le stesse teorie, dal Sindaco di Salerno e da un coro sorprendente di “yes man”, per criticare e avversare la legittima, e per me condivisibile, sentenza. Quando in una fase come questa, di acuta crisi sociale, si utilizzano i lavoratori come strumento di altri obiettivi inconfessabili si commette un crimine morale. Peraltro, sarebbe facile per molti ricordare quale sia stato, in vent’anni, il massacro sociale, di posti di lavoro persi, di ingressi del Comune sbarrati a ogni confronto con l’ausilio delle Forze dell’ordine, a causa delle decisioni e del fanatismo inconcludenti del primo cittadino, per risparmiarsi l’eco ridicolo e poco convincente che si sente in questi giorni. Sono vicino a tutte le forze, Italia Nostra in primis, che, a proprie spese e con il contributo spassionato e generoso di tanti cittadini, hanno portato avanti una battaglia di civiltà, benefica per l’intera comunità salernitana, e che spero vincano definitivamente. Come mi sento molto vicino alla categoria degli edili, la quale deve rammentare alle Istituzioni, con la lotta che è sempre stata capace di sviluppare, che non si possono mettere in contrasto legalità e lavoro e che i lavoratori non possono essere costretti a scegliere tra due simboli chiari di una società civile, democratica ed eticamente corretta.

Fausto Morrone

                                                                                 

 

2 pensieri su “Salerno: Morrone sul Crescent

  1. Comunicato stampa
    Il blocco del cantiere Crescent a Salerno giunge a seguito di un ricorso al Consiglio di Stato di “Italia Nostra” sostenuto dal gruppo facebook “Figli delle Chiacarelle”, a seguito delle evidenti violazioni di legge insite nelle modalità di avvio dell’opera. Si ricorda che proprio in relazione a tali violazioni il Sindaco è oggetto di una procedura penale. Ai lavoratori che, incolpevoli, rischiano la cassa integrazione va la solidarietà degli stessi promotori dell’azione davanti al Consiglio di Stato, ma è impensabile che i livelli occupazionali si difendano tollerando abusi edilizi e favorendo la speculazione.
    Vincenzo de Simone, per Figli delle Chiancarelle.

  2. Cara Direttrice,
    pur riconoscendo l’impegno e la giustezza delle tante iniziative di cui si è fatto promotore Fausto Morrone, consigliere al comune di Salerno, non posso non rilevare che non sempre chi opera in un Comitato di lotta ha trovato in lui aiuto e collaborazione.
    Certi personaggi, spiace dirlo, si muovono come cani sciolti e solo in logica di concorrenza politica tra loro.
    E questo non aiuta a far crescere impegno e coscienza civile tra la gente.
    Onofrio Infantile
    Ven. 08 giugno 2012

I commenti sono chiusi.