Fare Verde Salerno: “Si vuole realmente un futuro sostenibile?”
“Impossibile è solo una parola pronunciata da piccoli uomini che trovano più facile vivere nel mondo che gli è stato dato, piuttosto che cercare di cambiarlo. Impossibile non è un dato di fatto, è un’opinione. Impossibile non è una regola è una sfida. Impossibile non è uguale per tutti. Impossibile non è per sempre (Mohamed Alì)”. L’economia europea è in crisi e sembra che nulla possa cambiare, o meglio, l’unica cosa possibile da fare è la soppressione di servizi per i cittadini con conseguente riduzione di posti di lavoro. Il discorso è che siamo di fronte a problematiche che non possono essere risolte dalle stesse menti che le hanno generate, eppure si continua ad abbracciare le vecchie logiche con qualche inversione di rotta nei confronti di un futuro ecosostenibile, tant’è che il quinto conto energia ne costituisce esempio sia per l’esasperata burocrazia connessa alle pratiche di questo tipo, sia per la riduzione degli incentivi. Sicuramente questo modo di fare non aiuta in questo momento di stasi in cui giovani preparati e specializzati aspettano la possibilità di esprimere il loro talento in un sistema che non premia la meritocrazia. Occorre a mio avviso tornare un po’ indietro e ripartire dai valori e dal modo di agire che ci ha trasferito il mondo contadino ed artigiano abbandonando le logiche consumistiche ed utilizzando le tecnologie migliori a disposizione. Sostanzialmente occorre fare in modo che il costruito sia autosufficiente e che i progetti paghino loro stessi, ma soprattutto bisogna fare in modo che ciò che si costruisce sia utile e necessario. L’Italia ha tante risorse: vento, acqua, sole, terra che possono essere sfruttate per poter raggiungere sviluppo di carattere sostenibile. Numerose sono le azioni svolte nella direzione della Green Economy intraprese in Italia e all’estero che dimostrano la possibilità di poter uscire dalla crisi economica nel rispetto dell’ambiente. Occorre sostanzialmente appellarsi a buone pratiche, quelle suggerite dal buon senso , vale a dire usare ciò che la natura mette a disposizione dell’uomo abbandono delle visioni consumistiche con conseguente adozione della logiche legate all’auto-sostentamento dell’edificato. Non basta produrre energia occorre far si che quella prodotta non venga sprecata. Gli edifici disperdono energia termica e quindi risulta odiernamente necessario isolare e progettare dal punto di vista termico gli edifici con accuratezza in quanto dalla buona progettazione ne discende il valore degli stessi. A tal uopo vorrei elencare alcune iniziative e progetti di spessore meritevoli a mio avviso di attenzione. Uno dei problemi mondiali è sicuramente la gestione dei rifiuti che comporta inquinamento connesso alle varie componenti ambientali. Un sistema tecnologico Green che potrebbe rivoluzionare la raccolta differenziata dei rifiuti già ampiamente impiegato in Europa è la gestione pneumatica degli stessi che consente di eliminare i cassonetti, cattivi odori, camion dalle strade con riduzione di mezzi inquinanti e rumorosi. Stoccolma ne costituisce un esempio tant’è che esistono dei sistemi di tubi aspiranti in cui i rifiuti viaggiano alla velocità di 70 km/ora e che convogliano il tutto verso una centrale sotterranea. I rifiuti differenziati, giunti a destinazione, vengono compattati e depositati in grandi contenitori destinati poi al trasporto finale. Tutto il sistema viene controllato da un sofisticato software che comunica eventuali mal funzionamenti in centrale. Nonostante l’installazione in aree già urbanizzate necessiti dello scavo della pavimentazione stradale i costi di installazione del sistema pneumatico possono essere rapidamente recuperati con la sola tassa dei rifiuti pagata dalle unità abitative. Gli esperti in materia evidenziano che con questo sistema i costi della raccolta e dello smaltimento verrebbero abbattuti del 40%. Tale tecnologia potrebbe essere tranquillamente un trampolino di lancio per poter risolvere la questione rifiuti ai comuni del nostro territorio che in tal modo non aggraverebbero i loro bilanci conseguendo una gestione degli stessi all’avanguardia. Sicuramente il futuro della mobilità su gomma è connesso alle auto ibride o elettriche ma per conseguire l’acquisto di automobili “GREEN”, rispettose dell’ambiente, occorre la presenza di punti di rifornimento. Ad oggi sono pochi ed in alcuni casi inesistenti i punti di ricarica che sono un fattore chiave per la circolazione di veicoli elettrici /o a metano. Oggi in Italia abbiamo una distribuzione di 228 colonnine elettriche di cui 43 a Roma, 140 a Firenze ed infine 46 diffuse sul territorio nazionale. Questi dati mettono in evidenza uno scenario non buono per la diffusione di questi veicoli dal carattere verde, in quanto chiaramente occorre mettere a disposizione innanzitutto ai cittadini punti di ricarica affinchè il mercato delle stesse possa decollare con conseguente riduzione delle emissioni di C02 (anche perché l’Italia deve onorare il protocollo di kyoto). Notevole attenzione va riposta nell’esperienza delle “aziende agrituristiche toscane” costituisce un esempio di come produrre 8000 MWh di energia verde in un anno e al contempo il taglio di 7000 tonnellate di CO2 annue. L’energia in tali aziende viene prodotta da pannelli fotovoltaici e biogas, viene distribuita attraverso alla rete pubblica ed il tutto per soddisfare i bisogni di 1200 famiglie.“Fattorie toscane” è una delle prime grandi aziende di allevamento di bestiame ad aver deciso di coniugare la tradizione alle energie da matrice rinnovabile. Uno degli aspetti più importanti di tale progetto è il biogas prodotto attraverso gli scarti agricoli per esempio letame, ortaggi andati a male, frutta marcia che una volta essiccati vengono utilizzati come concimi ad alto valore biologico ed in qualche caso venduti. Potrebbe essere un modo innovativo per cambiare il volto del sistema agrituristico presente sul nostro territorio andando nella direzione dell’efficientamento nonché della razionalizzazione delle risorse che gli operatori hanno a disposizione. Altra questione di rilevante importanza risulta l’inquinamento luminoso. L’utilizzo dei led costituisce il futuro sia per quanto concerne il rispetto per la natura nel processo produttivo di carattere poco impattante, sia per i consumi, sia per la durata che una normale lampada a led presenta. A tal uopo si vuole citare l’esempio di Torraca, in provincia di Salerno, cittadina visitata da esperti di tutto il mondo in quanto prima cittadina ad essere illumina
ta a led . I led, a mio avviso, costituiscono opportunità, diminuzione di consumi, riduzione di inquinamento ed un vero cambiamento di rotta in direzione opposta al consumismo sfrenato. Quindi sostanzialmente è necessario consumare poco e produrre energia in modo che ogni opera infrastrutturale costituisca un generatore di corrente. In tal senso fondamentale importanza svolge il fotovoltaico, l’eolico, le biomasse, microidroelettrico, in quanto con un po’ di sforzo in più potremmo conseguire il raggiungimento del fabbisogno energetico nazionale. Un esempio di impianto a concentrazione è presente nella città di Siviglia (Spagna) dove l’intero sistema elettrico è alimentato da un impianto a concentrazione posto in periferia. Meritevoli di attenzione sono le tecnologie connesse alla produzione di energia attraverso il normale scorrimento delle acque sfruttando microturbine o la vite senza fine di archimede (la coclea). Il sistema Loccioni è una realtà forte in Italia tanto che ben si presta alla riqualificazione del patrimonio anche paesaggistico (in chiave GREEN) sicuramente ricchissimo di acqua peraltro poco valorizzata . Esempio di rilievo è il mini impianto idroelettrico sul fiume Potenza (MC) sfruttante una caduta idraulica di 3,50 m e una portata di 5.00 mc/sec. producente 81 kw utilizzando due coclee con tecnologia leaf water del Gruppo Loccioni. Nella società odierna anche la comunicazione gioca un ruolo importante ragion per cui vi è la necessità di utilizzare tecnologie sempre più sofisticate ed all’avanguardia. Uno dei principali obiettivi per le aziende di telecomunicazioni è quello di abbattere i costi per la realizzazione delle infrastrutture necessarie per ospitare le reti a larga banda di nuova generazione, note come NGN le quali prevedono lo sviluppo della rete ottica. Nel Gennaio 2010 un gruppo di lavoro in telecom italia, supportato dal fornitore kabelwekw brugg, ha individuato e poi progettato un collegamento in fibra ottica sperimentale di circa 1km attraverso l’utilizzo della rete fognaria esistente Milanese. Il cavo utilizzato a 96 fibre risulta interamente protetto da un polimero speciale molto resistente agli agenti chimici corrosivi che si possono trovare nel liquame fognario e da ulteriore struttura in acciaio che garantisce, in modo assoluto, una totale resistenza al morso dei roditori ed elevatissime performance, anche dal punto di vista meccanico. Tale soluzione potrebbe essere un modo innovativo per conseguire progresso a costi bassi massimizzando l’utilità di un impianto fognario magari già preesistente. Il progetto Milanese risulta sicuramente sostenibile dal punto di vista economico ed ambientale perché in questo modo si è avuta la possibilità di rendere un servizio abbassando i costi notevolmente ed evitando ulteriori scavi sulla sede stradale. Queste elencate sono solo alcune delle misure utilizzabili per produrre progresso ma per far ciò occorre una nuova mentalità, volti nuovi dalle idee innovative personalità tenaci capaci di mutare una realtà che non lascia presagire nulla di buono.
Dott. Ing. Antonio Casella – Fare Verde Salerno