Archeologia… satirica: gli aforismi di Marcello Marchesi

 Arnaldo Amabile

Marcello Marchesi (Milano, 14 aprile 1912 – Cabras, 19 luglio 1978) è stato comico, regista e sceneggiatore italiano. Ricordato per le sue battute sospese fra il surreale e il satirico (gli aforismi del quale fu maestro Achille Campanile), condusse alcune trasmissioni televisive di successo come” Il signore di mezza età” e  “Alta pressione”. Ricorda il critico televisivo Aldo Grasso che di Marcello Marchesi furono alcuni dei più famosi slogan di Carosello, divenuti quasi proverbiali: “Non è vero che tutto fa brodo!”, “Il signore sì che se ne intende”, “Con quella bocca puoi dire ciò che vuoi”, “Il brandy che crea un’atmosfera”, ” Falqui: basta la parola!”, e tanti altri. Emblematica e riuscitissima la copertina del libro “Diario Futile del signore di mezza età”.E … dulcis in fundo (veramente tutt’altro che dolce), per rendere omaggio alla magica divertente inventiva di un Marchesi super creativo mi basta ricordare e riferire ciò che il grande autore satirico, quasi quarant’anni fa,aveva scritto da qualche parte:“Mi fu chiesto uno slogan per una esaltante pubblicità di un rinomato vaso (o tazza) di W.C. E senza pensarci due volte, d’istinto che avrei potuto scrivere?…“SURSUM M…AM” !

* Giovane si schianta contro lampione. Spenti entrambi.
* Chi si inferma è’ perduto!
* E’ sbagliato giudicare un uomo dalle persone che frequenta. Giuda, per esempio, aveva degli amici irreprensibili. (attribuita anche a Ernest Hemingway e a Verlaine)
* Dio, dammi un assegno della tua presenza.
* Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano.
* Tra il dire e il fare c’è una busta da dare.
* Una delle cose fondamentali della vita e’ la dignita’. Non bisogna mai perderla. Per non perderla basta non averla.
* Meno tavole rotonde, piu’ tavole calde.
* Diceva Marcello Marchesi nel 66° compleanno di Giulio Andreotti: Chi non muore si risiede.
* Il mondo e’ fatto a scale, chi e’ furbo prende l’ascensore.
*Perche’ denunciare il reddito dopo il bene che vi ha dato?
* Diamo a Cesare quel che e’ di Cesare. Ventitre’ pugnalate. (Gino Patroni)
* Vorrei morire ucciso dagli agi. Vorrei che di me si dicesse: “Come e’ morto? Gli e’ scoppiato il portafogli”.
* Tutto e’ perduto, fuorche’ l’ospite d’onore.
* La legge e’ uguale per tutti. Basta essere raccomandati.
* La superbia ando’ a cavallo e torno’ in yacht.
* Burocrazia: Bolli, sempre bolli, fortissimamente bolli.
* L’importante e’ che la morte ci trovi vivi.
* Mi sento sotto la cresta dell’onda.
* Dimmi con chi vai e ti diro’ se vengo anch’io.
* Chi trova un amico chiede un prestito.
* La gallina che canta ha fatto il disco.
*Oggi un’automobile mi e’ venuta addosso. Mentre ero ancora col piede in aria, mi e’ arrivato l’urlo dell’automobilista. “Ma va’ in macchina, cretino!”.
* (pubblicità) Sparatevi Breda.
* La signora Colgate? Un attimo, si sta cambiando d’alito.
* Quanto ho sofferto quando ho saputo che l’inventore dell’alta fedeltà è cornuto.
* Il primo abbonato al telefono non sapeva a chi telefonare.
* Un cretino può scrivere un saggio, ma non viceversa.
* Essere o benessere