Depressione per sensi di colpa!
Quel male sottile, chiamato depressione, che per molti ancora costituisce quella parte buia della mente umana, inspiegabile. Quella zona d’ombra, capace di riservare effetti devastanti sulla persona stessa. Alla base della depressione, sensi di colpa, formulò Sigmund Freud: oggi confermata tale tesi da uno studio della Manchester University che ha dimostrato, con l’aiuto della risonanza magnetica cerebrale, come nelle persone depresse, anche in fase di benessere, il cervello funzioni in modo diverso dai soggetti normali. Nei depressi con un alto livello di odio nei confronti di se stessi, due aree del cervello, a differenza che nei soggetti normali, sembrano funzionare quasi per conto loro senza più sintonia: il circuito limbico, dove sono elaborate le emozioni e la corteccia temporale anteriore di destra, dove si ricordano e si analizzano le situazioni sociali. La diminuzione del “dialogo” tra queste due strutture del cervello, alla base del processo di “rimozione” dei traumi. E se curarsi, d’obbligo per star bene, per il depresso è proprio l’abulìa, spesso, che ritarda il miglioramento del proprio benessere. Nell’odierna società, che impazza per tanti bisogni, quello della depressione è un vero e proprio problema, che investe la mondiale catena umana. Anche in età verde, in altri Paesi, s’assiste a turbamenti comportamentali, facilmente riconducibili alla depressione, che lancia allarmismo già dai banchi di scuola!