La coperta corta
Nell’attesa che i partiti (tutti) si adoperino per una riforma elettorale (un’altra, l’ennesima), il centro sinistra ha dato inizio alle sue grandi manovre, in vista delle votazioni del 2013. Il segretario del PD, Bersani, e quello di Sel, Vendola, pare abbiano stretto tra di loro un patto di legislatura (locuzione elegante per definire un accordo elettorale) misteriosamente denominato “Polo della speranza” : speranza di governare insieme o di vincere le elezioni, questo non ci e’ dato saperlo, almeno per il momento. Sta di fatto che al patto in questione non aderirebbero l’Idv di Antonio Di Pietro, troppo impegnato e determinato a contestare il Colle e a fare dell’antisistema il suo futuro cavallo di battaglia, e nemmeno l’Udc. Attenzione : nemmeno l’Udc, prima delle votazioni. Il partito di Casini, infatti, sarebbe gia’ pronto ad aggiungersi alla coppia sinistra nel cosiddetto day after. Lo strano progetto tenderebbe cosi alla frastagliata coniugazione delle forze progressiste con quelle moderate secondo lo schema gia’ visto con l’Ulivo e l’Unione di Prodi. Gia’, ma per fare cosa? La domanda e’ tanto pertinente quanto complicata. Ricordiamo tutti il carovanserraglio che il professore emiliano mise su nelle sue due esperienze vincenti del ’96 e del 2006. Quegli immensi cartelloni elettorali, tesi tra l’alfa e l’omega della politica nazionale, con programmi di oltre 300 pagine, se da un lato riuscirono ad avere la meglio sulla coalizione delle destre, non ebbero pero’ altrettanta fortuna nella messa in opera dei provvedimenti promessi in campagna elettorale, a causa dei veti incrociati delle forze più estreme, quelle, per intenderci, di Mastella e Bertinotti.Oggi, Bersani e Casini, a seguito dell’annunciata ridiscesa in campo di Berlusconi, vorrebbero riproporre la stessa tattica del cattocomunismo botanico degli anni d’oro, nel solco di un repetita vichiano che allora non produsse alcunche’, e che neppure ora si preannuncia foriero di chissa’ quali prodezze. Si e’ vero : nel centro destra il cantiere programmatico e’ tutt’altro che chiuso, e le strategie non sembrano affatto chiare. Ma se al Cavaliere non servira’ molto per ripristinare un canovaccio liberale credibile, al netto del guastatore Fini e di altre deprecabili zavorre, non sara’ lo stesso per il rissoso centro sinistra dei cattolici di Pierferdy e dei gioiosi progressisti gay di Nikita, i quali saranno costretti a litigare fin dalle oramai inevitabili primarie di quest’inverno.
l’Italia sarà il primo paese europeo che sperimenterà, l’anno prossimo (?) in primavera, le elezioni dopo un governo tecnico.
quest’incognita non permette di fare ipotesi più di tanto. chi ci guadagnerà i responsabili (casini, fini, bersani) che hanno barattato una vittoria sicura a scapito di una destra alla deriva ideologica e di credibilità, oppure, l’incredibile faccia tosta -e di bronzo- di un canuto (come dice il lupo “testa di catrame”) zimbello europeo e mondiale con le sue rinnovate promesse palesemente false e non sostenibili?
noi non ci faremo ingannare per l’ennesima volta e sbagliano bersani e vendola a fare i conti senza l’oste. non sono credibili perchè pensano di sommare voti che hanno origini troppo diverse. e, quindi, prima di porti il problema della governabilità sinistra -domanda questa giusta ma almeno cerca di chiarire la governabilità destra che mi pare non abbia lasciato una storia tanto edificante nonostante i soldi e la disponibilità a comprare a qualunque prezzo di fosse disposto a vendersi – dovresti porti il problema di che tipo di disputa ci sarà. chi si contrapporrà, e con quali proposte, per il governo politico dell’Italia.
Perchè se l’unica soluzione della destra è il signore di arcore allora veramente si rischia o una barzelletta reiterata, e sempre più amara e assurda, oppure non ci sarà competizione perchè ad oggi oltre alla lega non lo può più vedere nemmeno la chiesa cattolica più bigotta e secolarista. e ambedue le ipotesi sono allarmanti.
al momento qua il tempo volge al peggio perchè questi oltre a votare i vari decreti montiani avrebbero dovuto accordarsi su un’unica cosa: una nuova legge elettorale cosa che, a dimostrazione della loro incapacità, non fanno. dimostrando di meritare tutto il disprezzo del popolo e l’incoscienza che stanno bruciano le speranze nella politica delle future generazioni.
alla fine ci toccherà il grigio monti con le sue battute fredde che quando ride non lo capisci perchè fa una smorfia che sembra di dolore e che quando fa un complimento si imbarazza al punto tale che non capisci se prova piacere -il piacere che religiosi integralisti quando si concedono piccole cose o godono come matti a fare irrilevanti strappi alle regole- oppure sincero imbarazzo perchè pensa di essere fuori luogo. ma almeno parla correttamente le lingue straniere ed è già qualcosa rispetto a niente.
@Angelo:
io vedo solo questo: un paese stremato andrà alle elezioni a votare ancora una volta le stesse (fallimentari) facce, avendo come alternativa il non voto o la scelta di un comico dai programmi populisti.
E’ un quadro talmente deprimente che penso sarebbe meglio che Monti rimanesse dove sta a tempo indeterminato.