La predica del buon esempio: coerenza o fiction?
La predica del buon esempio, diceva Francesco D’Assisi, alludendo ai fatti, non al querulo ciarlare, per essere credibili! Capita spesso, infatti, d’incarnare il famoso “Parlar bene e razzolare male!” Anzi, la coerenza, pare che fugga più del vento, dal cielo contemporaneo. Più della dea Ate, dall’Olimpo mitologico! Ed i sofisti del tempo, quelli che consumano la barba della saggezza, in ostaggio alle ultimi visioni apocalittiche, che scorciano la corruzione, dilatandola nella mediaticità, amano più farsi da parte, che prender parte attiva alla scena d’un mondo che sembra girare all’inverso rispetto alle proprie attese umane. Ed ogni tanto, quando un novello mentore o una Cassandra prestata al caso, solleva la sua voce “mala tempora currunt” in tanti a rispolverare centurie di Nostradamus o a cacciare dalla soffitta di un neo umanesimo, segni di sgomento. Però c’è ancora chi crede! Chi grida al miracolistico, dinanzi a fenomeni inspiegabili! Dinanzi al quotidiano incontrare anonimi samaritani, qualcuno osa meravigliarsi alla luce dell’asetticità, che incalza il nostro tempo. Eppure, le carovane del turismo religioso, ancora affollano i luoghi della cristianità. Quelli in cui sembra che la fede, sia non una scommessa, tantomeno una chimera. Quelli in cui tanti si rifugiano per trovare pace, ma anche per rivisitare la propria esistenza, leggendola in un’ottica diversa. Senza dilatare la filigrana esperienziale e senza dar per scontato che la vita debba essere sempre munifica di compensi! Sotto il cielo, tanti a chiedere “grazie” “favori”. C’è chi scopre il sacro, a volte, proprio nelle difficoltà. Nella sofferenza e nel disagio, l’aggrapparsi a qualcosa d’indefinito o a Qualcuno che sa tessere la risposta all’acrobatica ragnatela dell’umana esistenza. Ancora tra i focolai della fede Lourdes, che regge la sfida di un nuovo millennio con i suoi circa sei milioni di visitatori. Ma vedendo tanti volti e molteplici razze transitare per il recinto sacro, segnarsi con la croce alla Grotta, accodarsi al flambeaux serale compostamente, inginocchiarsi dinanzi al SS. Sacramento pomeridiano e fare il bagno nelle piscine, vien da chiedersi come mai, nella realtà di tutti i giorni, tale piglio di spiritualità non emerga: dove la fiction? Facile vivere in circoscritti ambiti la spiritualità: la vera missione inizia sull’asfalto quotidiano del proprio ambiente, battendo l’incomprensione e la solitudine quando corruzione ed indifferenza, annientano. Ed allora, laddove si possono ricaricare le pile per l’ordinario, val la pena chiedersi se il turismo religioso non sia ancora una volta la risposta a quell’umano andare, che spesso lascia insoddisfatti anche in panciolle caraibiche! Se proprio in tali location, si son incrociati volti ed esistenze coerenti in un cammino che, generosamente riescono a donare gratuitamente!Il problema è quando proprio in tali contesti, da chi dovrebbe venir l’esempio, giunge…tutt’altro messaggio, per niente edificante!