Pussy Riot, quale fama?

Angelo Cennamo

Pussy Riot, a molti questo nome non dira’ nulla, qualcun altro ne avra’ sentito parlare ma non certamente per dei successi discografici o per altri meriti artistici. Le Pussy Riot sono delle giovani cantanti rock russe, assurte agli onori della cronaca per aver inscenato delle manifestazioni di protesta, mai violente ne’ particolarmente dirompenti dal punto di vista dell’ordine pubblico (questo va detto), contro il presidente Putin e la sua scarsa (secondo i suoi avversari politici) inclinazione per la democrazia. Le ribellioni di queste rocchettare, cui e’ seguito l’arresto, hanno mobilitato mezzo mondo e acceso su di loro i riflettori di tutti i media. Tanti esponenti del mondo musicale, in particolare, hanno solidarizzato con il gruppo incriminato unendosi alle proteste, da Madonna ad Elton Jhon. Il processo, rapido per i tempi ai quali siamo abituati dalle nostre parti, si e’ concluso con una condanna a due anni di reclusione, non pero’ per una qualsiasi forma di oltraggio o resistenza, o per diffamazione, bensi per il reato di blasfemia. Questo perche’ una delle manifestazioni di protesta delle Pussy Riot ha avuto per scenario nientemeno che la cattedrale cristiana di Mosca. Non sappiamo se la sentenza di condanna sara’ impugnata, ne’ cosa prevede il regime carcerario russo per reati del genere. C’e’ da giurarci pero’ che da oggi le Pussy Riot diventeranno (non sappiamo quanto loro malgrado) delle eroine della musica leggera internazionale, e che la fama conquistata con le loro vivaci e colorate contestazioni superera’ di gran lunga la popolarita’ delle loro canzoni. Foto:  mondodonna.blogosfere.it 

13 pensieri su “Pussy Riot, quale fama?

  1. non è a detta degli avversari politici, faccia qualche ricerca sulle condizioni in cui versano (“freedom in Russia” è un buon inizio)

  2. Chi critica Putin e i suoi governi evidentemente ha nostalgia di Breznev, o magari di Lenin. La democrazia non si inventa da un giorno all’altro, e poi bisogna sapersela meritare. Anche entrare in una Chiesa per farsi della pubblicità gratuita( e calpestando le regole più elementari della liturgia) è poco democratico.

    Le contestazioni delle Pussy Riot mi ricordano quelle di certi saltimbanchi italiani, reietti della cultura e del teatro, che se ne andavano in giro a denunciare il regime del “Caimano”. In Italia, dicevano, non c’è libertà! Meno male che ora siamo più liberi.

  3. caro angelo, cennamo, ti chiedo di esprimere, esplicitamente, la tua opinione sulla vicenda che ci hai raccontato.
    perchè è fin troppo evidente che le pussy riot (penso che tradotto dovrebbe suonare come “rivolta/ribellione delle tope”) senza l’intervento della madonna sarebbero state meno famose.
    per quanto mi riguarda queste forme di censura con arresto allontanano la russia e il suo zar dall’idea di paese democratico, nonostante quello che può pensare l’arcoreccio e il suo clan. e, se ti va, di dirci come la pensi sulla democratica gestione del potere da parte di putin, quello del lettone.

  4. no, ha solo nostalgia della libertà e della democrazia

    in una democrazia che si rispetti tre fessacchiotte come queste non diventano un problema nazionale (anzi, qui addirittura mondiale)

    in Italia il centrodestra è riuscito nel miracolo di trasformare tre comici in politici che fanno comizi

  5. e pensare che c’è stato uno che pensava che la democrazia fosse esportabile come la coca cola!
    poi se ti riferisci al premio nobel dario fo, beh, credimi, dovresti esserne orgoglioso anche tu per tanti motivi. uno di questi è che lui non si offende di essere chiamato saltimbanco. per non parlare del lustro che ha dato e sta ancora dando all’Italia tutta. anche di quella che non lo legge, che no lo guarda e che non lo sopporta.
    secondo me è una spannina più in alto delle pussy raiot e anche di quasi tutti quelli che scrivono nel corriere e poi sa fare ridere.

  6. Per quanto mi riguarda, Dario Fo e le Pussy Riot hanno più o meno lo stesso spessore culturale. Ma è solo una mia opinione.
    Sulla democrazia russa ci sarebbe tanto da dire. Putin non sarà il migliore presidente possibile, ma è stato eletto democraticamente, e sulla vicenda delle Pussy in molti si sono schierati dalla sua parte. Ad ogni modo, vi invito a leggere il testo della canzone che le ragazze condannate hanno cantato nella cattedrale di Mosca. Nella più “civile” America di Obama forse per la stessa esibizione le avrebbero portate fuori per i capelli e manganellate.

  7. evidentemente lei frequenta le letture di qualche “geniale” intellettuale di destra capace di dire che la specie umana usa i gay per estinguersi e che la città di Napoli sarebbe “una chiavica” (e tutto questo senza nemmeno vergognarsi)

    sulla elezione democratica di Putin ci sono stati parecchi dubbi, ma lei mi casca dal pero: http://video.ilsole24ore.com/TMNews/2012/20120305_video_14183052/00001214-russia-video-scandalo-su-presunti-brogli-elettorali-pro-putin.php

    la civile America di Obama è la stessa civile America di Bush padre e figlio, un paese con una fortissima tradizione democratica interna che di certo non si fa ricordare per le manganellate e la mancanza di libertà

  8. Pochi giorni fa, a New York, la polizia ha ucciso con sei colpi di pistola un disperato con un temperino.
    Guantanamo mi risulta che è ancora aperto.
    La cultura, caro Di Nozzo, non è nè di destra nè di sinistra. Leggo tanti autori “di sinistra”, amo il cinema di Nanni Moretti, e ho la tessera di note librerie “rosse”. Devo dirle che sono un appassionato di Dario Fo? Non lo sono. Quel premio Nobel, piuttosto, in altri tempi, lo avrei dato ad Eduardo.

  9. Due delle tre Pussy Riot stanno in questi giorni cercando di impedire agli operatori sociali di portar via i propri bambini dalle rispettive famiglie, in conseguenza della condanna a due anni di carcere per aver cantato un brano anti-Putin nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. Se a ciò si aggiunge che saranno inviate a scontare la pena inflitta nei campi di lavoro in Siberia, dove saranno costrette a vivere in casermoni insieme a 150 persone, “c’è da giurarci” che avrebbero ben fatto a meno di divenire artatamente “eroine della musica leggera internazionale”. Sorge il legittimo dubbio che la posta in gioco fosse e sia ben altra!!!

  10. scusi, secondo me qua c’è uno scambio di persona: ma lei è lo stesso “angelo cennamo” che giorni addietro diceva tra i commenti ad un articolo del professor Sguerso che lei legge autori vicini al suo modo di pensare? Io qua mi ritrovo un “angelo cennamo” che è praticamente anti-americano, filorusso, legge tanti autori di sinistra, ama il cinema di Nanni Moretti ed il teatro di Eduardo De Filippo (che era convintamente di sinistra pure lui)

  11. Ha visto, Di Nozzo, che la realtà è più complessa di quanto sembri?

    Magda ha ragione : la pena inflitta alle Pussy è esagerata. Ma, come si dice : la legge non ammette ignoranza. La prossima volta, le nostre amiche si esibiranno in piazza e non andranno per chiese a cantare canzoni blasfeme.

  12. Ma era necessario manifestare nella cattedrale ortodossa contro Putin? Non vi erano altri luoghi? Perdonatemi, ma la reazione, in difesa del diritto al dissenso e al dovere della libertà, varrebbe se qualche musulmano andasse a manifestare in una sinagoga ( non dico in una chiesa cattolica perche’ sarebbe troppo facile e non si indignerebbero nemmeno i preti)? E si zittirebbero gli ebrei nella stessa maniera? E poi le elezioni: e’ mai possibile che x essere valide e democratiche e libere e accettabili ed etiche e giuste debba essere tali solo se lo vince un certo schieramento? Un po’ come succede a Palermo, insomma: se vince pinco pallo ha vinto perché e’ mafioso, se vince pallo pinco ha vinto il popolo e la mafia e’ scomparsa?

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