A te che leggi dopo mezzanotte… “Che male c’è”

Giuliana Rocci

Ormai era in tilt. Non riusciva a comprendere cosa ci fosse di male in quel suo sogno, che poteva esser realtà. ” Che male c’è, che c’è di male” gli aveva aggiunto sulle note di Pino Daniele, che continuava a solleticarle i desideri. “Stiamo coi piedi a terra” l’aveva apostrofata lui, sotto un’aria climatizzata a palla, che le faceva rizzar la pelle, ben evidenziata dal giro all’americana. S’era tolta la giacca e lui subito attivato a metterla a suo agio nel suo ufficio. Ora  era solo il caldo a farle respirare ancora quegli attimi, che probabilmente non avrebbe più rivissuto. Stava male da cani, perchè ormai aveva chiuso dopo mesi “virtuali” anche quel rapporto dialogico. E dopo aver sigillato anche quello che per circa vent’anni aveva in ogni caso avuto un ruolo. In ogni caso….c’era stato colui ch’era stato un punto di riferimento. Forse perchè un giorno, guardandola dal vetro lucido d’una menta al bar, le aveva sorriso “Tu vai, vieni, io sto sempre qua…” alludendo al suo esserle fedele, a modo suo, pur non offrendole mai nulla, oltre che un timido pronto al cell. Ma era stato qualcosa nel tempo, meglio di niente…ora, invece, era closed su tutti i fronti! Perchè, non riusciva ancora a spiegarselo: come se dovesse esser condannata alla solitudine a vita, pur non avendone la vocazione! Il dramma era proprio questo: non aveva mai avuto il coraggio di dirlo, ma non era decisamente fatta per chiudersi in se stessa, pur avendon sempre note introspettive. Sicuramente lui l’aveva capito…ma non aveva più risposto! Forse lei lo aveva messo a pensare, come le suggeriva la segretaria-amica, ch’era l’unica a saper tutto di lei! Aveva sbagliato, si diceva, con la sua determinatezza, anche se in fondo al cuore qualcosa le diceva d’aver fatto bene. Lui, forse, non l’aveva mai calcolata più di tanto…o era atterrito da un ciclone che minava la sua solitaria esistenza! Ma contro il destino, non si può andare! Questo glielo aveva detto tra una forzatura e l’altra, un caffè ed una zolletta, che le aveva porto squisitamente! A breve avrebbe forse avuto la sentenza definitiva di quel sogno, che da una vita si portava dentro e quest’era il guaio: di una vita che avrebbe voluto spezzare con lui, che sembrava possedere quei requisiti, che da sempre lei aveva atteso. “Che male c’è, che c’è di male…” entrambi simili per tanti aspetti…lui avrebbe capito il suo destino?