Cava de’ Tirreni: Comitato Casa Sicura
Il sindaco del Comune di Napoli vuole imitare la Spagna, in quanto il governo spagnolo si prepara ad un condono edilizio per fare cassa. E’ un condono proposto, monco, il quale andrebbe a sanare solamente ed esclusivamente le grosse strutture che hanno solo speculato e penalizzare le 70 mila famiglie che hanno si abusivamente costruito una casa per se e per i propri familiari, con l’esclusiva variante della necessità di avere un tetto e vivere dignitosamente da persone perbene e lavoratori, senza avvalersi di note specifiche e di fare mente di colpe prima istituzionali, per mancanza di strumenti urbanistici non più confacenti alla crescita demografica che ha interessato la nostra Regione Campania negli ultimi venti anni. L’affondo dell’assessore all’urbanistica Marcello Taglialatela, bene farebbe a puntare quanto prima in tutte le promesse fatte soprattutto alla pianificazione dei vincoli paesistici obsoleti che attanagliano tutta la Regione Campania. Visto che finora non è stato possibile sia da parte di enti locali, provinciali e regionali, un censimento reale delle case abusive, per cui sarebbe impensabile distruggere un patrimonio di vitale importanza per milioni di persone proprio perché si è stimato ad oggi solo i manufatti che sono stati scoperti e sottoposti a sequestro. Per questo, una grande riforma urbanistica si pone necessaria e vitale per dare una sferzata all’economia e alla crescita, puntando sull’edilizia settore trainante dello sviluppo economico e sociale. Tant’è che le nostre previsioni ci fanno ben pensare che avremo da qui a pochi anni ancora una grossa crescita demografica e senza alloggi ci si pone il problema dell’abitabilità. Proprio su questo tema arriva l’accusa di Taglialatela che considera legittimo che finalmente si metta mano alle istanze presentate da migliaia di famiglie che da anni attendono una risposta. Non si riscontra però, nell’amministrazione comunale una reale volontà di rispettare un diritto dei cittadini ma si nota solo un’attenzione a una semplice esigenza economica. Non si può pensare, a tal proposito, di far pagare le stesse cifre, a quanto pare elevatissime, agli abitanti perché va considerato anche il territorio nel quale si è verificato l’abuso. Altrimenti il risultato sarà che si metteranno in regola solo i Benestanti. Proprio perché è un problema, quello del condono, che riguarda l’intera Regione Campania. Il nostro Comitato quale voce di migliaia di famiglie cavesi afflitte dal problema della casa, farà la sua parte nel sensibilizzare sempre e costantemente le istituzioni tutte e l’opinione pubblica a tenere accesa e viva l’attenzione verso un dramma sociale che non conosce eguali nella storia del nostro territorio e che urge una risposta concreta e celere per garantire finalmente quella serenità svanita affinché quanti hanno lottato per costruirsi un tetto possano aver modo di beneficiare del frutto dei propri stenti di anni di lavoro.
Pres. Luigi Di Domenico