Lourdes: il perchè d’una scelta

dal nostro inviato il Direttore Rita Occidente Lupo

Quella di venire a Lourdes puo’ sembrare una scelta abitudinaria, per chi ormai conta le stagioni di permanenza nella terra francese. C’è chi sceglie di giungere in treno e chi in aereo, chi con pullman e chi con il veicolo proprio: l’importante è arrivare a quell’appuntamento al quale sembra che la Vergine rinnovi l’invito per ognuno. E cosi’, dall’ombrello al sole cocente in estate, dai soffici fiocchi, alla pioggia torrenziale invernale, la cittadina in cui la Bianca Signora apparve alla Pastorella del cachot, continua a vivere flussi turistici e gare di solidarietà. “Ritornare a Lourdes sempre, ma con lo spirito di soccorso ai più bisognosi- dichiara Alfonso D’Antuoni dell’Amasi salernitana- per non smarrire nel tempo quello ch’è l’autentico messaggio. Il rischio dell’abitudinarietà nella ripetitività del percorso non deve assolutamente offrire il fianco a dubbi su un’esperienza di fede, che in ogni caso resta unica.” Lourdes, un polmone di spiritualità, una gara di aiuto al dolore fisico, cercando d’ irrobustire i rapporti amicali, in quelle corde della sensibilità, che vengono fuori proprio dinanzi al messaggio di Bernardette: “Andate a lavarvi alla fontana!” Un messaggio a vivere coerentemente la vocazione cristiana, ricordando la meta finale del Cielo! Ma  fuori dal recinto sacro, a pochi metri dalla Grotta, il misticismo non copre i bisognosi, i clochard, che continuano a restar riversi sull’asfalto, stiracchiandosi per la notte tra i cartoni di fortuna, fiancheggiando le serrande chiuse degli stipatissimi negozi di souvenirs: per loro, Lourdes, l’indigenza di sempre, tra l’indifferenza del mondo, preso dalla corsa serale al flambeaux o alla Grotta, per l’ultima preghiera della giornata!