Fascisti, piduisti e zombie

  Angelo Cennamo

Si sa, la politica d’agosto e’ come il calcio : le gambe sono pesanti e il fiato e’ corto. E allora nelle schermaglie iniziali abbondano i goffi tentativi di recupero, tra slogan e invettive poco originali, o peggio, riesumazioni celebrative di antichi protagonisti del parlamento, reclutati all’occorrenza per riempire i vuoti dell’abulico presente. I centristi, e persino Fini, riscoprono Alcide De Gasperi; ce lo raccontano a modo loro, plasmandolo in chiave elettorale, e ci invitano a raccogliere la sua eredita’, ma senza dirci quale e soprattutto come. Il Pd riesce a fare di peggio; per ridare colore alla sua identita’ sbiadita e contesa, ingaggia come testimonial del trapassato remoto nientemeno che il compagno Ercole Ercoli, al secolo Palmiro Togliatti, fido collaboratore del sanguinario Stalin ( e poi dice che uno si butta a destra!). “Il Pd torna comunista” ha titolato il Giornale di Sallusti per salutare l’infausto evento. Ma a scaldare i muscoli e le corde vocali, più di ogni altro, e’ Beppe Grillo. Il comico genovese ha gia’ dato inizio alla campagna elettorale del suo movimento in perfetto stile british, dando della salma a Napolitano e dello zombie fallito a Bersani. Il quale risponde bollando come fascisti i suoi feroci detrattori : lo stesso Grillo, ma anche Marco Travaglio e tutta la redazione del Fatto Quotidiano, che nella vicenda della trattativa Stato mafia si e’ schierato contro il Colle senza se e senza ma. Insomma, mentre i bocconiani continuano a cercare il bandolo dello spread e preparano l’ultimo scatto per il fine legislatura, a sinistra volano gli stracci, con insulti e polemiche che non lasciano ben sperare per il futuro. Sapra’ approfitterne, Renzi?

3 pensieri su “Fascisti, piduisti e zombie

  1. prima regola: mai attaccare un comico. non hanno rispettato questo elementare precetto prima bersani e poi grillo (un comico che attacca un comico), e ora sono cavoli loro.
    la realtà degli attacchi al colle è più strana, nelle alleanze, di quella che ci descrivi. non ricordo, fino ad oggi, un’alleanza fatto quotidiano e panorama. questa miscela di componenti opposti ed eterogenei non sappiamo a cosa porterà. se sarà una reazione catalitica oppure un bluff che produce solo fumo.
    va aggiunto che fino ad oggi la potenza mediatica, specialmente quella di carta, riconducibile all’uomo più ricco, indagato, processato, prescritto, insomma quel piccolo mattacchione senza chioma liberal, liberista, libertario -e puro un poco puttaniere- è sempre stata utilizzata come arma di ricatto e di consenso.
    resisterà re giorgio?
    immagino i prossimi attacchi in cui si scoprirà che the king era comunista, che ha sempre campato di politica e che semmai chissà cosa nasconde nell’armadio.
    io penso che un giornale che ha annunciato la peste a catania, lo scandalo telekom serbia e assoldava intercettatori professionisti, non per fare indagini mozza fiato e distruggere il potere ma solo per assecondare un pavonesco piccoletto arcoreccio e pecoreccio, beh, merita poco credito.
    al contrario le stragi nel ’92, con tutto il depistaggio che ci è stato, andrebbero chiarite seriamente e solo allora si vedrebbe chi ne beneficiò e chi complottò!
    angelo questa è fanghiglia e mi meraviglio di te che continui a portare acqua ad un mulino ormai in secca.

  2. Panorama in questa diatriba non c’entra nulla. Panorama ha rivelato i contenuti delle intercettazioni tra Mancino e Napolitano ( altra storia). La credibilità dello scoop è data dalla “non smentita” di Mancino e dalla “mezza” smentita della magistratura palermitana. Lo scoop di Panorama, oltretutto, è stato anticipato dallo stesso Di Pietro.

I commenti sono chiusi.