Gustavo e Ginestra non bastano ad evitare il ko con L’Aquila
Neanche il più ottimista dei tifosi granata avrebbe pronosticato lo splendido primo tempo disputato oggi dalla truppa di Galderisi ed invece la sfavillante prestazione dei primi 45′ di gioco non è bastata a raccogliere neanche un pari all’esordio in campionato contro L’Aquila di mister Graziani. Se la Salernitana avesse chiuso il primo tempo in vantaggio per 3-0, nessuno avrebbe gridato allo scandalo. I granata hanno espresso un’intensità di gioco ed una qualità nelle giocate di gran lunga superiori alla media, annichilendo gli ospiti, incapaci di imbastire neanche un’azione degna di nota. Purtroppo, però, Trapattoni docet: “Don’t say cat if the cat is not in the sack” e la Salernitana nella ripresa ha pagato un lento ma progressivo calo fisico, accompagnato dalla supponenza con la quale ha affrontato i secondi 45′ di gioco perché ormai certa d’aver portato a casa l’intera posta in palio. L’arbitro ha perso completamente il polso della gara ed ha penalizzato notevolmente la Nanu band, colpevole, però, allo stesso tempo d’essere stata troppo ingenua in certi frangenti di gioco (vedi espulsione di Rinaldi, ad esempio). L’insieme di queste concause ha prodotto l’inimmaginabile patatrac dell’ultimo quarto di gara: da 2-0 a 2-3 e vittoria degli abruzzesi. Iannarilli non è esente da colpe su tutti i gol messi a segno dalla compagine allenata da Graziani: il penalty d’Improta, che ha preferito non esultare al più classico dei gol dell’ ex, era calciato troppo bene per essere neutralizzato ed il terzo gol subito è frutto degli ampi spazi venutisi a creare in contropiede a favore degli aquilani, ma sul secondo sarebbe potuto intervenire in uscita, impedendo a Pomante di battere a rete di testa. Fino al momento dei due falli commessi ai danni di Colussi che hanno prodotto prima il rigore contro la Salernitana e poi l’espulsione ai suoi danni, Tuia si era reso protagonista di una gara attenta e diligente, ricoprendo ottimamente il ruolo inusuale di terzino destro, visto che il difensore scuola Lazio nasce centrale difensivo. L’esperta coppia centrale Molinari – Rinaldi (70 anni in due) ha dimostrato come sia difficile per gli attaccanti avversari avvicinarsi alla porta dei granata quando si è in parità numerica. L’ingenuità di Rinaldi, reo d’aver subito il secondo giallo ai suoi danni per proteste reiterate nei confronti dell’arbitro, ha incanalato la gara su binari sfavorevoli alla Salernitana, mentre Molinari, ultimo baluardo della retroguardia granata, ha provato a tenere botta, ma nulla ha potuto sugli attacchi operati da L’Aquila in doppia superiorità numerica. L’aitante difensore granata, che nelle movenze ricorda un po’ Maurizio Peccarisi, ha il merito d’aver dato inizio al’azione del raddoppio granata con una precisa apertura di 40 metri in favore di Cristiano Rossi. Silvestri ha dimostrato d’avere buoni numeri: preciso nelle chiusure difensive, pecca di troppa sufficienza in certe circostanze quando occorrerebbe deporre il fiorette e sfoderare la sciabola. Il terzo gol degli ospiti nasce dalla sua zona di pertinenza. Montervino è stato il solito gladiatore a centrocampo, sempre pronto ad offrire copertura alla retroguardia ed a dare man forte alle azioni offensive. Ha pagato un calo fisico che lo ha costretto ad uscire anzitempo dal terreno di gioco. Capua, all’esordio in gare ufficiali, ha dimostrato sul campo quanto di buono si dica sul suo conto, esibendo una notevole visione di gioco ed un’intelligenza tattica fuori dal comune che gli ha permesso di mantenere il dominio del centrocampo fino a 20′ dalla fine del match. Gustavo è stato il migliore in campo dei granata e non è un caso che dopo la sua uscita da campo si sia spenta la lampadina in casa Salernitana. Il brasiliano ha siglato il primo gol in campionato con un gol “alla Del Piero”, un sinistro a giro felpato che si è insaccato nel sette. Il numero sette granata ha dato sfoggio di ottime qualità tecniche, anche se a volte ha avuto il demerito d’aver sprecato buone chance (vedi il gol mancato al minuto 11) o di passare poco la palla ai compagni. Mounard ha dimostrato di sentirsi a proprio agio alle spalle di Ginestra. Il francese, sempre nel vivo della manovra, ha sfiorato il tris con una bella punizione dal limite ed è stato uno degli ultimi a gettare la spugna anche in nove uomini. Cristiano Rossi ha dimostrato d’avere una grande facilità di corsa abbinata ad una buona capacità di penetrare dall’ala e mettere invitanti cross al centro, come nell’occasione del gol di Ginestra. Il morso del cobra non è bastato per portare a casa qualche punto, ma l’ariete di Pozzuoli ha messo in evidenza tutte le sue peculiarità, firmando l’assist del vantaggio di Gustavo e provando fino alla fine a risollevare le sorti della gara lottando da solo contro l’intera difesa ospite. Peccato che Martinelli non abbia valutato da penalty due falli di mano di Mucciante su altrettante battute a rete della punta granata. Luciani e Guazzo non possono essere giudicati per il poco spazio avuto. Il tifo non è mai mancato: gli ultras granata hanno sostenuto la squadra dal primo all’ultimo minuto della gara. 6172 spettatori sono un numero stratosferico anche per alcune piazze di B e di A, figurarsi per una partita di Seconda Divisione. I calciatori granata avrebbero voluto dedicare i primi tre punti del campionato alla propria fantastica torcida, ma i buoni propositi sono andati a farsi benedire. La Salernitana stecca la prima di campionato, ma non deve assolutamente piangere sul latte versato, anzi. La Galderisi band dovrà metabolizzare a dovere la sconfitta odierna per evitare ripercussioni in vista della trasferta di domenica a Chieti, quando la squadra granata si presenterà incerottata al cospetto dei teatini vittoriosi sul campo del Pontedera, ma certamente anche vogliosa di riscatto dopo la delusione dell’esordio e sicura di potersi giocare tranquillamente le proprie carte a patto di mantenere nel corso del campionato lo stesso standard prestazionale avuto per 70′ del match di oggi.