Renzi, ultima spiaggia

Angelo Cennamo

Di occasioni per rinnovarsi e stare al passo con le altre consorelle, la sinistra italiana, ne ha avute parecchie. La storia più recente ci riporta a Bettino Craxi, alla sua battaglia contro la scala mobile ma anche alla svolta laica del nuovo concordato con la chiesa cattolica, nel 1984. Quella terza via che Craxi si sforzò di cercare lottando contro l’ostracismo del Pci e l’indifferenza di una parte dei democristiani, si smarrì nell’arco di qualche anno, sopraffatta infine dal pool di mani pulite che fece piazza pulita della prima Repubblica risparmiando solo la nomenclatura di Botteghe oscure. Il celebre discorso del Lingotto, col quale Walter Veltroni annunciò la nascita del Partito democratico, sembrava recuperare una quota di quel sano riformismo, sopito o soffocato da Occhetto e i suoi fratelli, gli stessi dell’ultimo trentennio, nel culto della “patrimoniale” e della “redistribuzione della ricchezza”. Il Pd di Veltroni sarebbe dovuto essere un contenitore moderno, aperto alle nuove sfide della politica, scevro dalle vecchie logiche post marxiste e con una vocazione maggioritaria. Veltroni aveva intuito che per far decollare la sinistra verso il liberalsocialismo occorreva tagliare i ponti con ogni estremismo antagonista, fregarsene del quorum e ragionare sui programmi. L’operazione fallì. Oggi i democratici hanno definitivamente abbandonato quel percorso per collocarsi a sinistra. Faranno comunella con Nichi Vendola e Susanna Camusso. Per sublimare l’accordo, Bersani ha celebrato nientemeno che la figura del compagno Ercole Ercoli, alias Palmiro Togliatti, il più fido collaboratore di baffone Stalin. Ma tra i corsi e ricorsi storici, il partito potrebbe inciampare nelle probabili primarie di novembre dove ad attendere Bersani e Rosy Bindi al varco c’è il giovane sindaco di Firenze. L’obiettivo di Renzi lo conosciamo : rottamare il Pd e i suoi dinosauri rossi per riscrivere la storia di una sinistra ammuffita e ferma all’anticapitalismo. Contro di lui si è schierato l’intero organigramma dei democratici, dalla vecchia e solita dirigenza dei D’Alema, Veltroni, Finocchiaro e Bindi, alle nuove leve ( Fassina, in particolare) che scalpitano per accedere ai posti di comando dopo anni di retrovie. Il guascone fiorentino però non si cura di loro, va dritto per la sua strada e annuncia un tour elettorale che toccherà tutte le Province. L’Italia, Renzi, la girerà in camper, alla maniera di Prodi. Pochi ed essenziali i punti del suo programma : dimezzamento dei parlamentari, più posti di lavoro e meno tasse per tutti. Vi ricorda qualcosa?

 

 

14 pensieri su “Renzi, ultima spiaggia

  1. @Angelo:

    da elettore del PD per una volta ho apprezzato il quadrato fatto dal partito attorno a Renzi, che finora ha dimostrato solo tracotanza e presunzione (io da elettore preferirei come prima cosa un po’ più di equilibrio).

    I tre punti che elenchi li hanno promessi tutti ma non li ha mai realizzati nessuno, anzi, le cose negli ultimi vent’anni sono soltanto peggiorate e quei proclami sono apparsi per quello che erano (proclami elettorali).

    A me questo ragazzino, assieme purtroppo a diversi altri giovanotti del PD (es. Boccia), non mi ispira niente di buono e la cosa curiosa è che ha il potere di far apparire i vecchi politici che citi molto migliori di quello che hanno dimostrato di essere.

    Vendola (che io non voterei) è il rappresentante di molti elettori, che vanno democraticamente rispettati: Veltroni era riuscito a “spingere” quelle sinistre fuori dal Parlamento ma queste si sono ricompattate e rinforzate anche grazie al fatto che alcuni elettori del PD non gradiscono la politica del PD e preferiscono votare più a sinistra. In pratica, non puoi governare senza Vendola, così come Berlusconi non ha potuto governare serenamente senza Fini.

    Ah, una cosa che forse ti sfugge: Fassina NON è una nuova leva. Prima di tutto, è del ’66 (quindi viaggia verso i 50). Ma poi all’inizio degli anni Novanta era segretario nazionale studentesco della Sinistra Giovanile, nel 1996 era consigliere economico di Prodi (al ministero delle Finanze prima e poi agli Affari Economici della presidenza del Consiglio). Per non parlare delle collaborazioni con Visco e altri anche nella stesura di libri. Ora: in che modo Fassina è una nuova leva se ha partecipato, da almeno 15 anni a questa parte a tutto ciò che il centrosinistra ha proposto e realizzato in ambito economico e finanziario?

    Altra cosa poco chiara a molti è che D’Alema (ad esempio) si trova in Parlamento da due anni prima di Bossi… eppure Bossi pare molto più “recente”… http://parlamento.openpolis.it/deputati/da-quanto-tempo-sono-in-parlamento

  2. Bossi è entrato per la prima volta al senato nel 1987, lo stesso anno in cui D’Alema entrò per la prima volta alla camera dei deputati.

    Fassina sembra una nuova leva perchè intorno a lui ci sono dei tirannosauri.

    Rispetto la tua opinione su Renzi ( io invece lo considero uno dei migliori talenti politici in circolazione), ma non ti seguo quando dici che il Pd, per governare, ha bisogno di Vendola. Il Pd ha bisogno di un programma valido, compatibile con la crisi economica che stiamo vivendo e possibilemnte perseguito da forze fresche.

  3. @Angelo:

    Fassina sembra quello che sembra (nuovo) perché non è mai stato esposto e ha sempre lavorato dietro le quinte, come Ichino e altri ancora (ripeto: ha fatto un grande lavoro con Prodi, ma non è che lo sappiano in molti). I Fassina, gli Ichino, i Renzi, i Boccia, i Civati si trovano dove si trovano proprio per merito (se vuoi anche involontario) dei tirannosauri di cui sopra e delle dinamiche tra le diverse correnti che ci sono nel PD. Non credo che possano emergere facilmente perché il gruppo dirigente non è fatto da ottuagenari, ma da politici “di mestiere” che hanno mediamente 55/60 anni e ad andare via non ci pensano proprio, anche perché nella loro generazione il politico era veramente un mestiere. Poi, come diceva Giulio, il potere logora chi non ce l’ha (e Renzi, se non prenderà un profilo diverso, si logorerà tantissimo).

    Molte delle idee di rinnovamento di cui si dice portatore il sindaco di Firenze sono proposte che circolano nel PD da molto prima di lui, quindi a volte mi dà l’impressione che il suo unico scopo sia la distruzione dei quadri dirigenti del partito (cosa che mi pare francamente inattuabile oltre che autolesionista). Se ho difficoltà a vedere Renzi segretario, ho ancora maggiori difficoltà a vederlo presidente del consiglio. Piace molto al centrodestra: perché non viene candidato dal centrodestra? Non ci vedrei nulla di male.

    Vendola, è aritmetica: probabilmente prende la somma dei voti di quelli che furono i Comunisti Italiani e Rifondazione Comunista (e altri partiti, se c’erano, dello stesso tipo) più i delusi del PD. Ora, con chi si dovrebbe alleare il PD? Con l’IDV ci proverà e va bene, anche se i rapporti sono tesi. Con i grillini a questo punto credo sia impossibile (ma credo che la macchina di distruzione di Grillo sia in movimento, cosa che non mi pare nemmeno una cosa cattiva), poi resta Casini, che secondo me non dà sicurezze di alleato né al centrosinistra, né al centrodestra (può sfilarsi il giorno dopo le elezioni). Il PD è costretto a cercare un accordo con Vendola. In che termini questo avverrà io non lo so.

  4. Che il Pd si allei con Sel è un fatto certo. Ma il problema non può essere solo aritmetico : Bersani + Vendola = Pci. Gli elettori del centro sinistra rivogliono il Pci, o pretendono un soggetto nuovo, quantomeno socialdemocratico, se non liberalsocialista?

  5. @Angelo:

    Beh, sì, visto da centrodestra è=PCI, visto da centrosinistra però no: il PD è pieno di cattolici e curiosamente lo stesso Vendola sarebbe un fervente cattolico (è stato allievo di don Tonino Bello).

    Secondo te il PD con chi dovrebbe allearsi? A me non sembra di vedere -tra gli alleati papabili (Casini, Di Pietro e Vendola)- nessuno che abbia le caratteristiche che dici tu. A loro modo questi qui sono tutti in qualche modo dei conservatori. Bisogna cercare tra i banchi del centrodestra (è un paradosso, ma…) per trovare qualcuno che potrebbe essere alleato col PD nel modo che dici tu. 🙂

  6. Se io fossi un elettore del Pd tiferei per Renzi, e auspicherei un’alleanza con altre forze moderate del centro ( in ultima analisi anche col Pdl). Vendola, Di Pietro e la Camusso sono l’antitesi della crescita e delle politiche europeiste. Per sopravvivre a questa crisi occorre ridurre drasticamente la spesa pubblica, semplificare i percorsi legislativi ed istituzionali, far arretrare lo Stato e tagliare le tasse. Solo Renzi ( a sinistra) può garantire questa svolta. Nessun altro.

  7. @Angelo:

    è una ipotesi percorribile nella teoria, ma attualmente un po’ fantapolitica: te li immagini D’Alema e la Bindi a spiegare agli elettori che vogliono allearsi con Casini e il PDL? Solo Monti e la crisi possono far stare in piedi una alleanza del genere. Non dico che in molte cose PD e PDL non si somiglino (anche troppo), ma prima che questa diventi una alleanza accettabile per gli elettori di ambo le parti la vedo dura. Ecco perché Renzi oggi dice che vuole il voto degli elettori del PDL: crede di poter sottrarre al PDL i voti dei suoi elettori e portarli al PD (la vedo veramente dura in tal senso).

    Su Vendola e Di Pietro in linea di massima posso essere d’accordo, ma anche qui il problema è aritmetico: PD+PDL non garantiscono al PD di vincere perché molti elettori del PD storcerebbero il naso e paradossalmente finirebbero per votare direttamente Vendola, Grillo e Di Pietro (e il PD perderebbe voti in maniera consistente). Attualmente, credo che anche l’alleanza con Casini venga presa malino.

    Sulle politiche europeiste: il centrodestra degli ultimi 10 anni ha accumulato molti debiti e tagliato abbastanza poco sulla spesa pubblica, non ha toccato i contratti di lavoro (per paura di avere i sindacati contro, presumo) e a un certo punto ci trovammo in casa un tedesco che non so a che titolo venne a controllare lo stato dei nostri conti, mentre Tremonti rimaneggiava la manovra economica per la seconda o terza volta. Chi può dare lezioni a chi? 🙂

    Non so il PD, ma io vorrei una Europa più politica, mentre in questo momento vedo solo una banca centrale e poco altro. Se il PD lavora a questa ipotesi, bene.

    Sulla Camusso non ho niente da dire: in generale, credo che i sindacati italiani abbiano fatto ben poche cose utili. Considera che il mio lavoro oltreconfine è pagato 3/4 volte tanto e i miei colleghi austriaci, svizzeri, tedeschi e inglesi hanno ville che io potrei difficilmente permettermi. E io svolgo un bel lavoro dove spesso se perdi il posto lo ritrovi dopo pochi giorni anche in Italia. Ma mi metto nei panni dell’operaio da 8/900/1000 euro al mese e mi dico: ma questo come fa a vivere? Chi glielo fa fare di fare quello che fa? Veramente questo tizio può dirsi protetto? Io mi andrei a vedere tutte le partite che posso! :-)))

    Comunque, voto il primo politico che propone di detassare completamente tutti gli stipendi al di sotto dei 2500 euro netti. Ti faccio vedere la gente come torna a spendere…

  8. Se Renzi vince le primarie, D’Alema, Bindi, Finocchiaro e Bersani non ci saranno più. E nemmeno Berlusconi.

  9. @Angelo:

    il tuo sembra il sogno di trasformare il PD nel PDL in modo tale che il PDL ri-vinca le elezioni sotto le insegne del PD distruggendo nello stesso tempo gli odiati D’Alema, Bindi, Finocchiaro e Bersani. 🙂

    Non c’è dubbio che per un elettore del centrodestra questa possa apparire come una ipotesi affascinante, ma in questo momento non vedo come possa realizzarsi.

  10. Non sono preparato per dibattere su questo argomento serio e costruttivo , ma pur auspicando che tanti vecchi politici se ne andassero finalmente e onoratamente in “Pensione”, non credo proprio che nel prossimo futuro ci possa essere un travasamento di voti così straordinario da capovolgere le vere ideologie dei partiti stessi. Vorrei proprio che si facessero avanti nuovi uomini politici con ideee altrettante nuove, a patto che non nascessero furberie per ingannare il popolo. Cordialità , alfredo.

  11. @alfredo varriale:

    partecipi pure, io non credo di essere più preparato di lei. Anzi, ne approfitto per segnalarle che leggo con grandissimo interesse i suoi interventi e apprezzo la sua umiltà, la sua capacità di raccontare la storia a partire da esperienze personali, nonché l’assenza di qualunque tipo di fanatismo. Grazie.

  12. Gentile Dr Billy the kid,
    La ringrazio per le ottime considerazioni che ha ritenuto elargirmi, anche se non le merito,
    e Le sono altrettanto grato che ella legga spesso qualche mio modestissimo e, talvolta , disarticolato commento. Quindi, la Sua gentilezza è meritevole di grande rispetto.
    Anch’io leggo con assiduità i suoi ottimi commenti, e ne apprezzo la serietà e la esposizione culturale che ne deriva. Apprezzo anche la Sua tenuta rispettosa e civile che è sicuramente un pregio molto invidiabile.
    Nell’augurarLe un buon fine settimana , la saluto molto cordialmente.
    Alfredo Varriale.

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