Salernitana, così non si va lontano

                           Maurizio Grillo

Un punto raccolto in tre gare non sono certo un bottino di cui vantarsi. La Salernitana col 2-2 di oggi elimina lo zero alla casella punti, ma non risolve i problemi in seno alla squadra. Elevata perforabilità difensiva (9 gol subiti in 3 gare sono tantissimi), errori individuali di elementi schierati fuori ruolo, ingenuità degli uomini d’esperienza, scarsa coesione di gruppo e mancanza d’identità di gioco: la Nanu band sembra una nave alla deriva dopo soli 270′ di gioco, ma il timoniere non ne vuol sapere di lasciare la ciurma e confida nel riscatto. L’Aversa Normanna ha rischiato seriamente di vincere la gara, ma allo stesso tempo è stata sull’orlo del baratro quando Ginestra ha avuto il match ball al 94′. Se il cobra avesse firmato il 3-2 finale non sarebbe comunque variato il giudizio sulla prova di una squadra che fa leva solo su giocate personali sporadiche. L’aver segnato su punizione dal limite, peraltro con la complicità di Gragnaniello, e su un traversone dalla tre quarti è l’emblema della mancanza di idee in casa granata. Iannarilli è stato uno dei pochi a salvarsi: il numero uno è esente da colpe sui due gol subiti ed ha il merito d’aver sbarrato la strada al cucchiaio di De Martino nel finale thrilling dell’incontro. Il portiere granata dovrebbe, però, acquisire maggiore sicurezza nelle uscite. Tuia è stato uno dei peggiori in campo: il difensore scuola Lazio, dipinto dagli addetti ai lavori come il nuovo Nesta ai tempi della Primavera della Lazio, ha offerto una prova insufficiente schierato da terzino destro. Un pesce fuor d’acqua. Molinari, a dispetto della carta d’identità, ha commesso un’ingenuità da pivellino facendosi espellere per un fallo commesso a gioco fermo dinanzi agli occhi del guardalinee: roba da polli e sintomo delle difficoltà psicologiche che attanagliano il gruppo. Rinaldi, al rientro dopo la squalifica, ha disputato una gara abbastanza attenta anche se ha il demerito d’aver lasciato troppo spazio a Guarracino in occasione del momentaneo 1-2. Silvestri ha giocato sulla falsariga delle precedenti gare: spaesato e disattento, impreciso nei cross e nelle chiusure difensive, ha causato il penalty a sfavore dei granata. Montervino e Perpetuini hanno disputato una prova di sostanza, cuore e grinta, ma hanno sofferto in inferiorità numerica rispetto al centrocampo casertano. Gustavo è sembrato un po’ in ombra rispetto alle ultime uscite, ma ha lasciato un po’ perplesso il suo avvicendamento con Luciani dopo il rosso a Molinari. Cristiano Rossi è stato costretto a chiedere il cambio per problemi fisici: gli è subentrato Mancini, schierato largo a sinistra, una posizione che non si addice alle sue doti tecniche, ma dalla quale l’ex Verona ha dato comunque cenno dei propri colpi sopra la categoria nonostante una condizione fisica precaria. Tutti invocavano un guizzo di Guazzo: l’ex Taranto aveva bucato la resistenza avversaria ad inizio ripresa, ma è stato pescato in fuorigioco. Ginestra si è confermato un elemento di indiscusso valore: tre gol in altrettante partite giocate. Avrebbe potuto mettere la ciliegina sulla torta se avesse messo dentro il pallone del 3-2, ma necessita di una migliore assistenza. Luciani ha giocato da esterno basso a destra dopo l’espulsione di Molinari, mentre Topouzis, gettato nella mischia nel finale con la speranza di combinare qualcosa in avanti, è riuscito a deviare in rete uno dei pochi cross precisi pervenuti dalle fasce ed ha il merito d’aver evitato l’ennesima figuraccia. Una cosa è certa: occorre modificare l’atteggiamento in campo, bisogna riflettere sugli errori commessi e farne tesoro, migliorare il migliorabile e rimboccarsi le maniche. Settimana scorsa parlavamo di gigante dai piedi d’argilla: ebbene la prestazione odierna conferma i limiti di una squadra che ancora deve lavorare se intende essere definita tale. La compagine allenata da Galderisi necessita di maggiore amalgama per rendere nel migliore dei modi sul rettangolo di gioco. Serve un’inversione di tendenza nel più breve tempo possibile: l’unica medicina ai mali che affliggono la Salernitana è la vittoria. Galderisi dovrà dimostrarsi un bravo dottore per preparare la squadra al prossimo impegno esterno contro l’Arzanese, un esame da superare a tutti i costi, una gara che dovrà segnare l’effettivo inizio di campionato per la formazione granata, finora non pervenuta agli occhi della tifoseria e degli addetti ai lavori.