Salerno: Cisl, spending review, l’allarme dei pensionati

 “L’emendamento alla spending review, che anticipa al 2013 anziché dal 2014, la facoltà di aumentare dello 0,6 per cento le Addizionali regionali Irpef nelle 8 regioni alle prese con il deficit sanitario, dal prossimo anno potrebbe trasformarsi in un’ulteriore stangata di 138 euro medi per i 12,6 milioni di contribuenti residenti in quei territori”. Lo dichiara Giovanni Dell’Isola, segretario provinciale della Cisl Pensionati Salerno, che puntualizza: “Se le Regioni in questione, Piemonte, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, si avvalessero di tale facoltà, il carico fiscale medio passerebbe dai 326 euro attuali ai 464 euro l’anno prossimo, con un aumento del 42,3%. In valori assoluti, nel Lazio si passerebbe dagli attuali 442 euro medi a contribuente ai 610 euro. Ciò sarebbe davvero insopportabile per i lavoratori dipendenti e pensionati – aggiunge – , perché non è più tollerabile che ogni decreto di questo Governo contenga sempre inevitabilmente aumenti di tasse e tariffe. Il Decreto sulla spending review avrebbe dovuto toccare altre le voci di spesa, a partire dall’ancora abnorme costo della politica. Le categorie più deboli sono quelle che sostengono i costi maggiori. E in nessun comune – conclude – si è ancora presa la decisione di convocare le Organizzazioni sindacali per trovare quelle possibili soluzioni che sollevino un po’ il peso di questo disastro che colpisce lavoratori , pensionati, malati. In provincia di Salerno la situazione è drammatica, perché si inserisce in un contesto socio-economico già di per sé molto pesante. Questa revisione della spesa taglia in modo indiscriminato le politiche sociali, penalizzando ancor di più gli anziani, perché in Italia quando bisogna tagliare anziché dove si annidano sprechi e spese improduttive, compensi ed indennità faraonici si taglia sull’assistenza e sulla sanità come dimostra la recente vicenda della Regione Lazio ma come avviene in molte amministrazioni regionali e locale. Dell’Isola boccia senza mezzi termini anche le sforbiciate del Governo al comparto sanitario. “Sommando i tagli operati dal governo Monti a quelli del governo Berlusconi – aggiunge il leader dei pensionati salernitani della Cisl – in 3 anni toccheremo quota 16 miliardi di euro. Ciò significa che entro il 2014 assisteremo a una riduzione pesantissima di posti letto e alla chiusura di ospedali. In cambio, i cittadini non riceveranno nulla. Non vogliamo mantenere in funzione gli ospedali inutili – puntualizza Dell’Isola –, ma neanche distruggere, come fa Monti, il sistema ospedaliero. Da troppi anni si sta operando solo con tagli e chiusure di ospedali, senza piani alternativi. Da troppi anni la povertà e l’inefficienza impediscono a milioni di persone di curarsi e di stare in salute. Da troppo tempo assistiamo allo smantellamento di ciò che di meglio aveva portato la riforma sanitaria. Mi auguro – dichiara il sindacalista cislino – che la politica e i leader dei partiti non esauriscano il loro compito limitandosi a esprimere grande dispiacere per i tagli effettuati. Preferirei meno battute e più fatti, quei fatti e quelle decisioni che spettano prima di tutto a loro. In tal senso la manifestazione del 19 settembre scorso tenuta dalla Cisl regionale a Salerno ha voluto richiamare l’attenzione sulla necessità di un confronto per evitare tagli indiscriminati che affosserebbero definitivamente lo Stato sociale nella nostra regione. Questa – ha concluso Dell’Isola – è la condizione nella quale ci troviamo. Ma non possiamo più reggere una situazione che sconfina ormai nella più pesante condizione sociale degli ultimi 50 an ni. Sanità, assistenza, reddito, disoccupazione e declino produttivo, etico e morale: una fotografia che ci inquieta molto”.