Giornalisti, di professione!
Inviti alla prostituzione, foto hard… in face book, tra i profili, immagini provocanti e talvolta addirittura sconce. Diciamola tutta una verità commista a politica ed arte, sport e tempo libero. Ognuno inserisce i requisiti che crede, avanza le richieste che esige, inserisce connotati alterati. I controlli? Scarsi, per garantire sicurezza! Addirittura richieste amorose, anche senza avanzare “Cercasi cuore solitario!” Omosex, bisex, forse etero in cerca di partner pullulano senza alcun decoro: nell’era contemporanea, tutto diventato lecito. La trasgressione, non si ha più il gusto di viverla giacchè niente sembra più scandalizzare e nessuno fa specie d’osare anche l’inimmaginabile! Così ci si ritrova amici sconosciuti, in preda alle bizze più strane: per celia, per realtà, permane un amletico nodo insolubile allorquando non si sa dall’altra parte la reale identità. Infatti, da un punto all’altro del mondo, i network s’affannano a mettere in contatto vicini e lontani, consanguinei e sconosciuti. Il grano della sapienza non sembra affatto arbitrare nuovi peones d’un virtuale che, anche se dominato da post e musiche, ogni tanto si prende anche la briga di assurgere a cassa di risonanza informativa. Perché oggi tutti s’improvvisano operatori mediatici, a tal punto che non si riesce più a comprendere che quello del giornalista, un mestiere. Che la comunicazione, non quella primitiva e cavernicola! Che i giornalisti, professionisti, quando vivono tale lavoro non da semplici annotatori di ricordi ed eventi lanciati in rete, sprivatizzando il proprio vissuto!
E’ la libertà d’espressione che garantisce a tutti di poter parlare e scrivere.Internet è solo un ottimo mezzo per far conoscere nuovi talenti. Capisco che molti abbiano paura del confronto, visto che sul web si trovano articolisti e scrittori molto più leggibili di tanti giornalisti prezzolati