Napoli: DFC, Lubritto “Occorre nuova legge elettorale”
Poteri assoluti, corsa ai numeri elettorali, impediscono la rinascita della Campania vittima di una rassegnazione generale che sfocia nell’antipolitica. Una forte propensione alla non reazione causata dalla paura di riconquistare la propria libertà. Democrazia Federalista Campania con una serie di proposte illustrate dal Segretario politico Antonio Lubritto indica una nuova strada per rilanciare la Campania e i suoi territori. Un’unità di valori in cui i cittadini possono riconoscersi per creare una nuova classe dirigente perbene e competente che anziché i loro interessi hanno a cure le sorti del Territorio. Solo così sarà possibile voltare pagina e dare risposte ma soprattutto una speranza ai cittadini dimenticati e messi da parte. Così Antonio Lubritto lancia l’attacco contrapponendosi agli ideali di una politica che ha manifestato in pieno il suo fallimento. Dopo 10 anni dalla nascita di DFC, è sempre più vivo ed attuale il nostro impegno per dare alla Campania una classe dirigente, autorevole, onesta e capace in grado di rappresentare i tanti problemi del Sud con dignità e autorevolezza dal Mezzogiorno all’Europa. La forza di questa azione – afferma Lubritto – sta nel coinvolgimento dei cittadini sempre più in difficoltà per mancanza di prospettive di lavoro e di occupazione. Il periodo in cui viviamo, ci costringe ad un auto trinceramento che impedisce l’espressione autentica di ognuno di noi. Mala politica, corruzione, criminalità organizzata – continua Lubritto – costituiscono un segmento itinerante nel nostro quotidiano, che ci proietta verso uno stato di coma pietoso, una staticità diffusa, ci annulla la mente, contaminando i nostri stimoli, proiettandoli inconsciamente a pensare in maniera negativa. Un male diffuso che si ripercuote soprattutto sulle famiglie, incapaci di reagire dinanzi ad una crisi di valori dettata da politici venduti, collusi con l’interesse personale, che inneggiano al falso buonsenso, schiavizzando tutto e tutti. Siamo succubi di una mala-informazione che ci traghetta verso la riva prescelta, ci invade di propaganda ad hoc, alimentando la non reazione. Il mondo ci appare circoscritto, immerso nei suoi problemi di natura economica, sociale, deficit pubblico, spread e quant’altro, i pochi, segnano l’andamento economico , ci impongono sacrifici, ci limitano la libertà. Un circolo vizioso che viene alimentato dalla sintassi di un potere spesso invisibile, ma capace di imporsi con stile. Una paura diffusa che ci vede soccombere, vittime di un futuro che non c’è. In questo quadro anche i Partiti hanno fallito la loro missione, perché non hanno saputo attuare quelle svolte che i cittadini chiedevano. Di fatto il Pdl – dice ancora Lubritto – ha sempre più smarrita la strada del PPE, arroccandosi sulle proprie posizioni, a difesa di interessi particolari ove non è ammesso il dissenso neanche nelle assisi congressuali, spesso celebrate in modo virtuale a tavolino. Da cattolico impegnato in politica, insieme a DFC si ispira alla cultura cattolica di De Gasperi e Sturzo che significa responsabilità ed umiltà per affrontare con determinazione la battaglia contro il malcostume dilagante e l’occupazione del potere. Ecco perché DFC chiede da tempo a viva voce che si approvi subito una nuova legge elettorale, mettendo da parte il “porcellum” dei nominati e si inserisca una norma che, come per i sindaci, anche i parlamentari non possono ripresentarsi dopo due mandati consecutivi. – Il nostro territorio – conclude Lubritto – in fondo conserva in se principi di sana educazione, che possono essere tramandati alle future generazioni semplicemente trovando in noi stessi la forza di reagire. Tutti però dobbiamo rimodulare il nostro percorso. La famiglia, la scuola, la società, le istituzioni quelle sane, hanno l’obbligo di riavviare il processo, salvare ciò che di positivo c’è in ognuno di noi. L’introduzione di nuove regole per rimarcare in maniera definitiva il valore della libertà, ricercare con forza il diritto ad un lavoro stabile. Risvegliare le coscienze dunque, rimarcare gli abusi, riprendersi il territorio, nel rispetto delle regole e con l’umiltà che da sempre ci contraddistingue. Bisogna trovare comportamenti e stili di vita che possano rendere felice, o quantomeno significativa l’esistenza nella nostra civiltà. Imporre una politica diversa, fatta di coesione e non di senso di protagonismo, discostarsi dagli pseudo ideali che fantomatici precursori del potere hanno imposto con forza, armonizzare lo scambio di idee, per far spazio ad un ricambio generazionale , obiettivi propri di DFC, che si è battuta e si batterà per riqualificare la dignità delle persone e rivalorizzare il territorio con una politica fatta da gente capace e soprattutto onesta.