Avellino: Clinica Montevergine I impianto cardiaco con anello mitralico anti recidiva
La valvola mitralica è una sorta di “porta”, collocata nel cuore, che garantisce il passaggio del sangue ossigenato, proveniente dai polmoni, dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro, da dove sarà pompato in tutto il corpo. Quando questa “porta” smette di funzionare, per esempio causando un patologico ritorno del sangue nell’atrio sinistro, si parla di valvulopatia mitralica. La chirurgia tradizionale, però, per la stessa conformazione biologica del muscolo cardiaco, è soggetta ad un’elevata percentuale di recidive. Oggi però, per chi soffre di questa patologia, le cose stanno cambiando radicalmente: è stato infatti appena sperimentato, dall’equipe cardiochirurgica della Clinica Montevergine di Mercogliano, un nuovo anello mitralico anti-recidiva. Proprio nelle ultime ore, per la prima volta in Italia, il dott. Vincenzo Lucchetti, primario della cardiochirurgia della clinica campana, ha condotto il pioneristico intervento in chirurgia mini-invasiva. Il valore aggiunto dell’anello impiantato, inserito tramite una piccolissima incisione, consiste nell’essere collegato ad un dispositivo regolabile dall’esterno, anche a distanza di anni. Questa caratteristica consente al cardiochirurgo, se e quando si rende necessario, di stringere l’anello senza dover ricorrere nuovamente alla sala operatoria. Il rischio di recidiva, nel trattamento delle valvulopatie mitraliche, è piuttosto elevato poiché “l’insufficienza mitralica ischemica è una patologia subdola”, come spiega il dott. Vincenzo Lucchetti “perché legata strettamente al destino della morfologia e del volume del ventricolo sinistro. Nei pazienti che ne soffrono spesso capita che la riparazione mitralica, negli anni, perda efficacia a causa della dilatazione ventricolare che normalmente aumenta con l’età. Fino a qualche giorno fa, eravamo costretti a operare nuovamente il paziente, con tutti i rischi connessi al re-intervento. Oggi, grazie a questo innovativo anello mitralico, impiantato peraltro in maniera mini-invasiva con l’ausilio di un video-toracoscopio, siamo in grado di regolare e perfezionare la riparazione mitralica senza ricorrere a un nuovo intervento chirurgico, anche a distanza di anni.”