Salerno: Gianfranco Fini “Crisi dei partiti, non della politica!”
Cosa sia Futuro e Libertà, interrogativo spontaneo al termine del discorso del leader Gianfranco Fini, al Grand Hotel Salerno. Una sala gremita, sia perchè il coordinatore provinciale Antonio Cammarota, sa mettere insieme i consensi, sia perchè Fini resta un simbolo, se si vuole un’icona, di una destra che ormai non c’è più. Da un bel pezzo, come ha ricordato lo stesso in chiusura, quando c’era chi aveva la capacità d’attrarre le folle, d’ammaestrare sulla vera politica del Paese. Quest’è il vuoto che oggi governa e che crea una crisi istituzionale, non meno grave di quella socio-economica. “Giovani con fragili prospettive future, la categoria verso la quale non può esser creato un welfare, data la transitorietà. Un Paese che vedrà alle prossime competizioni due schieramenti, che non posson reggere insieme: Berlusconi-Lega, Vendola-Bersani. Quando ognuno ha criticato l’altro, attendendo di potersene sbarazzare e marciando antiteticamente, come possibile conciliare un’intesa da proporre all’elettorato? Politica da rinnovare, non da rottamare: guardando non all’età anagrafica, ma all’onestà intellettuale e morale dei singoli. Candidati spendibili in termini d’immagine, non condannati a giudizio, quanto mi auguro la nuova legge elettorale voglia stigmatizzare. Proposte concrete, non fumi, per un’azione attiva quotidianamente sul territorio: liste pulite, nuove, giacchè oggi sono in crisi i partiti, non la politica! Giovani e donne dovranno trovar spazio per una prossima legislatura costituente, che tagli il masssiccio numero parlamentare. Partire da settori competitivi e puntare sulla qualità, quanto l’Italia deve fare per risalire la china sociale Adeguandosi alle nuove sfide anche tecnologiche, giacchè la banda larga oggi, determinante. Inoltre, recuperare la meritocrazia, come sistema per occupare ruoli lavorativi e guardare avanti. Pagare le tasse, eludendo l’evasione, individuare settori strategici per lo sviluppo economico, identità europeista, equità e coesione sociale, abolendo rivalità Nord-Sud, vecchio-giovane, alcuni dei temi sui quali puntare per riabilitarci in un contesto europeo, rivalutando anche la dimensione capitale-lavoro, per il sostegno al Paese.”