A te che leggi dopo mezzanotte… “Cercami…”
“Cercami, quando e dove vuoi, è più facile che mai, sono stata invadente, eccessiva…” Zero aveva sempre il polso dei sentimenti e delle vibrazioni, che riusciva a diluire quando diventavano sciroppo per le allodole. Sapeva guardare in fondo alla luna, senza toccarla. Sfiorare la realtà, senza scalfirla. Per questo aveva deciso che tante sue canzoni potessero seguirla nei suoi viaggi intercomunali. Nelle sue scorribande sentimentali, che avevano poco di clandestino, se non l’impossibile. S’era acquietata dopo aver teso, per una vita intera, al raggiungimento di uno stato di benessere psicologico, senza capanna, all’ombra di soli due cuori! Era stato sempre così, pensava ed ormai sembrava talmente incallita la sua sorte, che alla fine anche le stelle sembravano essersi ritirate in buon ordine. Lasciando spazio alla luna, che continuava a sorriderle, quand’aveva voglia di mostrarsi in tutto il suo splendore perlaceo. Quando faceva ancora a tempo ad esser acciuffata dal finestrino dell’auto, perennemente a metà, per paura degli spifferi nevralgici. Così se n’era andata una sera a spasso di sentimenti: aveva mandato in congedo anche i sogni, che ancora strappavano illusioni. S’era inoltrata in quelle tenebre antiche, che ormai sembravano arriderle per frequentazione. Non aveva voglia di rientrare, anche se le lancette le ricordavano i suoi impegni mattutini l’indomani. Questo suo dover sempre reggere il tempo, incasellando corse e tante situazioni, iniziava a pesarle troppo. Non s’era mai concessa la rilassatezza anche mentale: perfino durante l’estate si doveva impegnare in una lotta impari col materasso. Lasciare le lenzuola, per mettersi in movimento! Non aveva mai periodi di relax, che non fossero condensati di volti. Ma ormai, sembrava che fosse tutto così naturale, che viver diversamente, non le sarebbe apparsa vita. S’era ritrovata così a dover correre una sera, perfino per il look da indossare. Una missione, quella di una gonna blu in piena estate! Un’impresa, taglia 40 e modello classico! Quella benedetta che ultimamente fuggiva perfino dalle passerelle anoressiche! Eppure, quella, per lei, che si manteneva longilinea sia per le diete a vita, che per lo stress costante, era la taglia che di tanto in tanto s’afflosciava anche sulla 42. Alla fine, era entrata in un outlet stipato all’inverosimile ed alle 20,30, sulle saracinesche in apnea per la chiusura, aveva scritto la parola fine, misurando una gonna jeans, con bottoni luminosi. Fasciante, particolare, elegante…tutto, tranne la comodità! Una zip posteriore, la salvava dallo strappo posteriore. Indecisa, dopo aver indugiato dinanzi allo specchio inquisitore, s’affrettò all’acquisto, in mancanza d’altro. Non avrebbe mai immaginato che l’avrebbe indossata tutti i giorni della vacanza! Era l’unica che tutto sommato la vestiva a meraviglia ed aperta la zip posteriore, riusciva anche ad affrettare il passo con le ballerine mangiastrada. Così s’era ritrovata davanti a lui il primo giorno, con capello liscio riflessato e cintura casual strassata. Tutto sommato l’aveva guardata, anche se istrionicamente non l’aveva degnata più di tanto, intento a precisare il loro rapporto. A porsi nell’angolo dell’equivoco coinvolgente…e lei, in paziente attesa, gli s’era seduta accanto, ascoltando quella mutilazione emotiva! Poi, per convenienza, rispetto, educazione, avevano continuato a vedersi quei pochi giorni che li accomunavano, prima del caos apocalittico..ma ora era tutto dietro le loro spalle. Restava una cena in sospeso, forse, che avrebbe potuto ricucire le loro inibizioni, facendo guadagnare a lui la fiducia di un rapporto…forse, dietro una margherita in una semplice pizzeria, senza cristalli ed antichità, fuori del suo feudo lavorativo, lui avrebbe, senza medaglie e ruoli, capito meglio chi era quella rovistacuore, che stranamente l’era piombata sul cammino…lontano! Sarebbe dovuto arrivare di lì a poco: l’avrebbe cercata?