Battipaglia: continua la maratona Telethon

Alfonso Mariano

La  Maratona Telethon nella città capofila della Piana del Sele è divenuto ormai un appuntamento fisso nel mese di dicembre, tanto atteso dalla cittadinanza, un evento straordinario che si ripete annualmente, grazie all’impegno  della Dott.ssa Virginia Polisciano, vice coordinatrice provinciale – responsabile sez. Telethon – Battipaglia e dei suoi validi collaboratori. Gli organizzatori si propongono di raccogliere fondi da devolvere a favore di Telethon, attivamente impegnato dal 1990 nel sostenere la  ricerca scientifica  di eccellenza. La speranza è di  arrivare alla cura della distrofia muscolare e delle altre gravi patologie genetiche e rendere fruibili i risultati della ricerca eccellente selezionata e sostenuta nel tempo. Questo il programma, iniziato il 25 Novembre 2012 alle ore 17,00 con il Torneo di Burraco presso “La Fabbrica dei sapori”;  Mostra di pittura del Prof. Gaetano Severino per Telethon; 8-9-15-16 dicembre Piazza Aldo Moro, Mostra ’ Pezzi d’Artista’ per Telethon di Patrizia Rinaldi;  16 dicembre  ore 11,00    Piazza Aldo Moro “ Canti sotto l’albero” della Corale Stelle D’Argento, diretta dalla dott.ssa Elda Morini. La vita di tanti bambini è salva grazie anche alla donazione, alla solidarietà che continua a permettere di costruire un futuro libero dalle malattie genetiche. Un’occasione per un intervento che possa garantire continuità alla ricerca per poter debellare malattie ancora incurabili, una chiamata di correità che sicuramente vedrà tanti in prima fila a donare, poiché la solidarietà non si predica ma si pratica, è un giardino di fiori che va alimentato giorno dopo giorno e dà senso alla nostra vita. Sensibilità e amore verso gli altri, deve essere un connubio inscindibile per veicolare gli aiuti economici che sono linfa vitale per i ricercatori impegnati a realizzare nuove scoperte nel campo della medicina. Proprio nelle imminenti festività natalizie pensare a chi è costretto a stare  in un letto di ospedale; a tanti bambini affetti da malattie rare e per questo ancora più difficile trovare  la cura poiché le aziende farmaceutiche “non investono fondi di ricerca per un bacino limitato di pazienti. Non solo, ma anche per questo, dobbiamo sentirci obbligati a contribuire, secondo le proprie possibilità, per alimentare il fiore della solidarietà e dare luce a quanti, a causa di malattie, anche genetiche, sono entrati nel buio del tunnel delle patologie. Diamo un segnale di fiducia ed ottimismo a quanti aspettano nuovi farmaci, per cercare di guarire o almeno attenuare patologie oncologiche, che possano garantire ad allungare una vita che possa essere dignitosa  e, soprattutto, donare speranza.