Alla Salernitana basta un lampo di Guazzo per sbarazzarsi del Martina
Vittoria sofferta ma preziosa per la Salernitana che supera di misura (1-0) il Martina di mister Di Meo. L’anticipo dell’Arechi viene deciso da una giocata di Guazzo, lesto a bruciare sul tempo Leuci ed a batterlo con un preciso fendente sinistro in diagonale. La gara di oggi non sarà di certo una di quelle da tramandare ai posteri per la sua bellezza. Il match è stato fortemente condizionato dalle avverse condizioni meteorologiche e da un campo in pessime condizioni, reso pesante dalla pioggia caduta anche nel corso dell’incontro. Davvero impavidi i 5211 tifosi granata presenti sugli spalti dell’impianto di via Allende nonostante la serata invernale, ma per Lotito si può e si deve dare ancora di più. Il patron ha, infatti, preteso un’affluenza ancora maggiore per le prossime gare casalinghe citando Foscolo e la sua “corrispondenza d’amorosi sensi”. La squadra non ha espresso una grande qualità di gioco, limitata anche da un Martina ordinato e ben disposto sul rettangolo di gioco. I granata di mister Perrone si sono rivelati cinici in zona gol, bravi a sfruttare tutte le disattenzioni dei pugliesi, ai quali hanno consentito di avere la meglio per quanto concerne il dato sul possesso palla. Da rimarcare la grande sofferenza con cui la compagine di casa ha condotto in porto la gara. Gli ultimi minuti dell’incontro sono stati un supplizio per i tifosi granata. Sebbene il Martina non abbia quasi mai impensierito seriamente Iannarilli, la tattica rinunciataria dell’ultima parte di incontro (squadra schierata con un abbottonato 5-3-2 senza né Ginestra né Guazzo in avanti) ha causato qualche patema d’animo di troppo. Certo è che si sarebbe potuto vivere con più serenità l’ultimo scorcio della gara se la squadra avesse chiuso anzitempo la pratica siglando il raddoppio in contropiede. Prova sufficiente per Iannarilli, un gatto tra i pali ed alcune volte plateale negli interventi plastici in presa alta, un po’ incerto nelle uscite sugli sviluppi di palla inattiva. Rinaldi, pur offrendo il solito contributo alla causa, ha perso palla in qualche circostanza di troppo, consentendo al Martina di recuperare la sfera per poter imbastire una nuova trama di gioco. Molinari e Tuia sono stati insuperabili: una prova senza sbavature per entrambi, ma una citazione particolare per Tuia, preciso negli anticipi e resosi protagonista di un paio di sgroppate palla al piede nelle quali ha dimostrato quanto sia vero tutto quello di cui si diceva sul suo conto ai tempi della Primavera della Lazio quando era dipinto come il nuovo Nesta. Montervino, al rientro da titolare, si è esaltato disputando una gara tutto cuore, grinta, agonismo e sacrificio. Una gara gladiatoria e gagliarda, da vero capitano, il numero 4 granata è stato prezioso in più di un’occasione e nel finale ha gestito con il solito savoir-faire le fasi concitate dell’incontro, perdendo tempo all’altezza della bandierina del corner. Zampa ha disputato una buona prova: tanto bistrattato in precedenza dalla critica, come già accaduto a Poggibonsi, il mediano si è ben disimpegnato sia in fase di impostazione sia in fase di rottura del gioco. Perpetuini è sembrato un po’ in ombra rispetto alle ultime uscite. Disordinato ed in difficoltà in molte circostanze, non ha avuto la giusta misura nei cambi di gioco: probabilmente ha pagato le cattive condizioni del campo. Mancini è stato il solito faro della manovra: autore dell’assist per il gol di Guazzo, ha offerto alcune giocate d’alta scuola (vedi un velo da applausi effettuato nella ripresa per consentire a Ginestra di prendere palla sull’out di sinistra), offrendo il proprio aiuto anche in fase di non possesso. Cristiano Rossi si è rivelato il solito stantuffo sull’out mancino quando ha avuto la possibilità di mettere in mostra le proprie doti atletiche. Ha sfiorato anche il gol personale, peccato sia stato poco servito in certi frangenti quando era libero di ricevere la sfera. Ginestra non ha disputato una grande gara. La punta di Pozzuoli non ha avuto molte chances per pungere in avanti ed ha gettato alle ortiche il match ball nella ripresa, mettendo a lato da buona posizione. Buona, invece, la prova del match winner Guazzo, autore di una gara generosa e di grande sacrificio, specie quando è rimasto da solo a lottare contro tutta la difesa pugliese. Peccato per l’occasione sprecata in contropiede a tu per tu con Leuci: avrebbe meritato la doppietta personale. Resta il fatto che la punta ex Taranto, quando gioca all’Arechi, mostra gli occhi della tigre: 4 gol nelle ultime 5 gare casalinghe. Sufficiente la prova di Piva, entrato a gara in corso. Senza voto Ricci e Gustavo. Prosegue, dunque, la striscia positiva della Salernitana: dodicesimo risultato utile consecutivo (tredicesimo se contiamo anche il 2-2 contro l’Aversa con Galderisi in panchina), nona vittoria per mister Perrone e 30 punti messi in cascina dal trainer granata. Un ruolino di marcia invidiabile che ha consentito alla Salernitana di risalire dalle stalle alle stelle: da ultima a prima in 12 gare. La sensazione è che si stiano gettando le basi per la prima vera fuga dell’anno. La Salernitana è più che mai lanciata verso il titolo di campione d’inverno. La capolista se ne va (aspettando Aprilia e Pontedera).