A te che leggi entro mezzanotte: "Il dottor Zivago"
Giuliana Rocci
A tutto ci si abitua…anche a subirla la solitudine. Le ritornavano i ricordi, da qualche giorno in cui insisteva nei suoi pensieri. Dovendo rivederlo! Astenia influenzale, senza protocollo nè sconti nel risparmiarla: da lui, dopo oltre un mese! Unico desiderio, scappare con quelle gambe che le arcuavano magrezza. Minuti infiniti nella sala d’attesa: unico desiderio, calarsi giù perfino dal balcone, pur di non rincrociare quel suo sguardo smarrito di complicità. L’avrebbero poco sorpresa altre stilettate. Decisa, comunicazione asetticamente sbrigativa, senza vizi di forma: “Scappo, non me la sento, probabilemnte giornata inadatta per altro trauma!” Efficiente segretaria, quanto la risposta di lui: “Attenda!” Passi a dozzine, pensieri a pariglia: finalmente …vinceva lui! Ancora sua paziente, mentre le sfiorava le guance, insistendo nell’afferrarle le mani, carezzarle le spalle. L’adrenalina impazziva, anche se non allentava self control, mentre lei, capitombolava in piedi. Frazione d’attimi per afferrarla davanti a tutti…fortemente karmico quel solo loro guardarsi. A pelle i sentimenti di lui trabordanti, l’arruffavano nel non sentirsi padrona del suo essere. Solo la paura, a farlo rinunciare a lei!! I suoi sentimenti, intatti!Sorrideva, spigliata, brillante…mentre l’oceano emotivo l’invadeva, con l’unica forza di voler essercon lui. A stento, neall’afferrargli la manica: solo un altro incontro, per motivi di lavoro, pontificato! Sussulto, finta euforia, epilogo del lavoro tirato mesi: lui pretestuoso per altri incontri…vagamente, come sempre!! Mentre la sua mano, non cessava di prenderle la mano, conscio di un feeling a mille e di un’attrazione incontenibile. Una sola cosa: probabilmente anche la sua collaboratrice l’aveva notato, fingendo d’ ordinare i ferri del mestiere. Tutti intuivano…o lei, a costruire illusioni? Lo sguardo di lui, il tach in mano da imbranato…”Ti telefono…”!Magari…avrebbe sempre voluto incontrarlo e star sola con lui, lontanida tutti…ma prima o poi, sarebbe pur successo, le suggerivano i suoi socchi vispi e sorridenti, che sapevan la pazienza d’attendere!