Come si puo’ fare un commercio equo e solidale
Nel consueto appuntamento del giovedì a Radio Stella, abbiamo incontrato Chiara della Bottega del Commercio Equo e Solidale. Ci ha spiegato che questa iniziativa risale alla fine degli anni ’50, quando Oxfam GB cominciò a vendere nei suoi punti vendita manufatti da rifugiati cinesi, creando nel 1964 la prima organizzazione di Commercio Equo. Poi nel 1967 anche l’Olanda seguì questo buon esempio. L’obiettivo è una grande equità nel commercio internazionale. E più concretamente: 1.migliorare le condizioni di vita dei produttori; 2.promuovere opportunità di sviluppo, difendendoli dallo sfruttamento; 3.divulgare informazioni sui meccanismi economici; 4.organizzare rapporti di lavoro e commerciali senza fini di lucro e nel rispetto della dignità umana; 5.Proteggere i diritti umani; 6.Favorire opportunità di lavoro a condizioni giuste; 7.Favorire l’incontro tra consumatori e produttori; 8.Sostenere l’autosviluppo economico e sociale; 9.Stimolare le istituzioni a compiere scelte economiche in difesa dei piccoli produttori, cambinado le regole del commercio internazionale; 10.Promuovere un uso equo e sostenibile delle risorse ambientali. A questi criteri di base, lavorano le Botteghe del Mondo. E’ un tentativo di migliorare le regole del gioco, non lasciando che i più grandi distruggano i più piccoli, ma lavorando per dare dignità a tutti, facendo in modo che ognuno si senta realizzato e si senta pienamente cittadino del mondo. Si vogliono così, a livello economico e commerciale, rispettare le risorse e le abitudini di ogni popolo, senza imporre le monoculture, cioè ciò che interessa ai grandi commercianti. Ma facendo in modo che ogni popolo si sviluppi armoniosamente, nel rispetto della madre Terra. Si era iniziato con il caffè e poi gradualmente ci si è allargati a tanti prodotti che noi vediamo, oltre che nei supermercati, soprattutto nelle Botteghe del Mondo. Ci ricordiamo alcune campagne di questi anni, tipo quella dei tappeti(Bangladesh), dei palloni da calcio(prodotti in India). Ora siamo invitati, acquistando uno di questi prodotti del mondo, anche a conoscere i problemi, le realtà di questi popoli e quindi anche a cambiare i nostri stili di vita(consumo critico). A Salerno, oltre alla Bottega, in via Iannelli,16(sopra Porta Portanova), fanno animazione nelle Scuole e anche esposizione dei prodotti, sia nelle parrocchie che in altre realtà che credono che il mondo possa essere migliore, perché anche noi vogliamo esserlo, rispettando ogni persona.