Penultimo Angelus di Ratzinger, preghiera e tentazioni
Il Lazio, tremante ancora. Non solo per la scossa di notevole magnitudo registrata in tarda serata, ma per l’ uscita pubblica dell’Uomo vestito di bianco. Una Piazza San Pietro traboccante, in religioso silenzio al penultimo Angelus. Già dalle prime luci dell’alba, data la fiumana di pellegrini, chiuse al transito anche le vie parallele a quella della Riconciliazione. Tutti in apnea, sotto la finestra più sbirciata dalla collettività. Puntuale al suo appuntamento con l’Angelus, il Papa ha commentato il Vangelo, tra il saluto dell’Angelo a Maria, ad una folla astante che attendeva segnali per comprendere il perchè delle sue dimissioni. Ed invece, la semplice explicatio alla pagina delle tentazioni, che scorta la Quaresima e la scelta umana costante, tra bene e male. L’accentazione sulla modernità e sul concetto dell’Io, mutuato con Dio. Le tentazioni del Cristo nel deserto, la costante insidia del maligno non direttamente. Alla fine, l’invito “Restiamo uniti nella preghiera!” In tanti a restare quasi a bocca asciutta, attendendo che Ratzinger fosse maggiornamente esplicito sulle dinamiche, che nei giorni scorsi l’avevano portato a rendere vacante, il trono petrino. Ed invece, con una sobrietà elegantemente spirituale, non è scivolato in quelle sacche che avrebbero potuto alimentare querelle e faziosità: toccata e fuga di Bach, direbbe qualcuno, su quei punti che ostacolano il cammino spirituale, costantemente coartato dalle tentazioni della mondanità. Il significato quaresimale in toto, illustrato, se dir si voglia, attraverso pochi esempi calzanti, desunti dallo stesso Vangelo. Ma ovviamente, dell’altro. Quando il Pontefice ha accennato al male dei nostri tempi, a certi pruruti protagonistici, l’uomo posto dinanzi alla scelta dell’egoismo o della sequela cristiana. Ancora maggiormente colto il tratto di profonda umiltà di un uomo che, stanco per gli anni non solo ha garantito, la sua assistenza spirituale da un esilio “quasi” forzato! Il conclave, che probabilmente già a metà marzo registrerà la folla porporata in Capitale, orientato su vari fronti: la Chiesa, anche questo! Ogni comunità col suo leader da proporre: dall’America latina, all’Africa, non dimenticando che in pole position anche l’Italia vede in Scola un degno successore. La fumata bianca, probabilmente andrà delusa la prima volta! Oppure saranno a tal punto accesi gli animi, nel far convergere la scelta su chi finora, fuori dai papabili, come avvenne già per Karol Wojtyla. Lo Spirito Santo soffia dove vuole e fortunatamente, anche in questi tempi bui più che mai, anima la Chiesa!