Salerno: denuncia Morrone

Spett.le Procura regionale della Corte dei Conti NAPOLI

 Spett.le Procura della Repubblica presso il  Tribunale di Salerno

Salerno, 06.03.2012- Qualche  settimana  antecedente  alle  elezioni  politiche  pochi  quotidiani  salernitani  e  “i  figli  delle chiancarelle”  sul  web  hanno  segnalato  la  sorpresa  di  apprendere,  da  atti  ufficiali,  che  l’Associazione Campania Libera (lista di appoggio alla candidatura di Vincenzo De Luca, prima come Governatore e poi a Sindaco) ha ricevuto ingenti risorse pubbliche per rimborsi elettorali. In un momento in cui anche una fetta decisiva dell’elettorato italiano ci ha segnalato che è disgustata e disamorata dal modo in cui si spendono le risorse pubbliche e dall’ingordigia dei partiti e dei loro apparati nel dissiparle in un modo indegno, amorale e opaco, mi sembra opportuno approfondire l’argomento. Peraltro, la questione è stata compiutamente analizzata anche dalla Corte dei Conti per la sua gravità, la  quale  ne  ha  ricavato  che  in  12  anni  i  partiti,  solo  per  rimborsi  elettorali,  si  sono  appropriati  di  ben  2 miliardi e 254 milioni di euro, a fronte di spese dichiarate di soli 579 milioni di euro. Insomma,  se  volessimo  considerare veritieri  i 579 milioni di euro dichiarati, avrebbero percepito un importo superiore di 1 miliardo e 670 milioni di euro (una lievitazione del 389%). Per  le  elezioni  in  cui Caldoro,  con  la  sua  lista,  dichiarando  di  aver  speso  730  euro,  ne  ha  incassati, soltanto relativamente alla prima rata di cinque, 278.111 euro, l’associazione che ha sostenuto Vincenzo de Luca ha maturato un credito, anch’esso rateizzato in cinque rate, di circa 600.000 euro. A  quest’ultima  somma  si  sono  aggiunti,  stranamente,  i  versamenti  del  PD  regionale  relativi  ad  un accordo  che  prevedeva  l’elargizione  di  800.000  euro  suddivisi  in  quattro  rate  annuali,  in  aggiunta  ad ulteriori 75.000 euro, versati  sempre dalla medesima  struttura di partito: questi ultimi  in occasione delle elezioni comunali del 2011 nelle quali il PD, tra l’altro, non vi partecipava. Ad  aggiungersi  a  questi  importi  vanno  i  circa  300.000  euro  versati  da  privati  e  i  circa  400.000  euro versati da enti. Quindi, siamo di fronte ad un bilancio che supera abbondantemente il milione di euro. Successivamente alla pubblicazione della notizia di cui sopra, gli eletti alla Regione e al Comune nella lista Campania Libera si sono affrettati a dichiarare pubblicamente di non aver mai ricevuto un solo euro di sostegno alla loro campagna elettorale. In aggiunta, l’unico Consigliere regionale eletto è  immediatamente transitato nelle file del gruppo PD in Consiglio. Siamo di  fronte, perciò, a una  lista che non  finanzia  i suoi candidati e eletti, che  formalmente non è presente in Consiglio Regionale, ma drena ingenti risorse pubbliche per rimborsi elettorali. Anche  quelle  rivenienti  da  enti  potrebbero  essere  di  origine  pubblica,  d’altronde,  se  versate,  ad esempio, da aziende partecipate o controllate dal Comune capoluogo. E sarebbe anche  istruttivo sapere chi sono  i privati che hanno manifestato cotanta generosità per  la strana lista, poiché se risultassero detentori di cariche o incarichi pubblici o aggiudicatari di appalti pubblici si  rivelerebbe  una  evidente  situazione,  quantomeno,  di  inopportunità  politica  dei  versamenti  e dell’accettazione degli stessi. Inoltre,  segnalo  la  stranezza  dei  versamenti  da  parte  del  PD  regionale  alla  lista  in  oggetto:  sono anch’essi provenienti dai rimborsi elettorali pubblici previsti per i partiti politici? Oltre  a  ciò,  a  capo  di  Campania  Libera  ci  sono  tutti  personaggi  che  hanno  un  rapporto  di collaborazione o dipendenza retribuito con società facenti capo al Comune di Salerno. Ricordando che gli eletti dichiarano di non aver mai ricevuto un soldo dalle casse della lista, mi sembra  una  conseguenza  naturale,  anche  se  tutta  da  verificare,  che  le  somme  siano  nella  totale  disponibilità  di Vincenzo De Luca attraverso gli amministratori  incaricati della gestione della medesima,  indissolubilmente legati al Sindaco del capoluogo. D’altra  parte, mi  sembra  un  atto  di  superbia,  proprio  nel momento  in  cui  si  eleva  nel  paese  una domanda di moralità e trasparenza e nel mentre quotidianamente vengono messi sotto accusa politici per aver distratto le risorse pubbliche dei rimborsi elettorali, che nessuno abbia avvertito  l’esigenza di chiarire ai cittadini/contribuenti a cosa sono serviti specificamente i soldi ricevuti da Campania Libera. Si  potrebbe  addirittura  ipotizzare  –  pur  senza  voler  dietrologicamente  formulare  accuse,  non sostenute,  allo  stato,  da  nessuna  prova  –  che  gli  stessi  possano  essere  stati  utilizzati  per  sostenere  il tesseramento del PD o le sue primarie in favore di una corrente dello stesso. Oppure – alternativa altrettanto possibile  in assenza di atti che certifichino  il  contrario, ma  tutta da dimostrare – che le medesime risorse siano state dissipate in bagordi nel tipico stile Fiorito. Altro elemento  che  stuzzica  la  curiosità è  che, pare,  l’Associazione Campania  Libera  sia  stata ospite all’interno dei  locali nei quali era  insediata, fino all’indagine giudiziaria che l’ha coinvolta,  la Fondazione di Vincenzo De Luca. Immobile,  sembrerebbe,  di  proprietà  di  Pellegrino  Barbato,  personaggio  che  gravita  intorno  a numerose    attività  del  Comune  di  Salerno  e  delle  sue  controllate  e  partecipate  con  incarichi  retribuiti sempre lautamente. Solo di  recente  la  sede della predetta Associazione  sarebbe  stata  trasferita ad Agropoli:  forse dovrà supportare  la  candidatura  alla  Regione  di  Franco Alfieri,  attuale  Sindaco  della  cittadina  cilentana, molto chiacchierato al momento per alcune vicende giudiziarie che lo hanno lambito e per evitare una eventuale presenza imbarazzante per la lista del PD? Nella situazione data e nello spirito di una ritrovata credibilità politica – considerato che la lista è stata solo  strumentale  ad  alcune  candidature,  che  gli  eletti  non  hanno  tuttavia manifestato  alcuna  voglia  di vedersi  attribuire  quell’appartenenza,  ma  che  hanno,  invece,  immediatamente  optato  per  il  PD  –  da cittadino e da  contribuente  suggerirei  la  restituzione di  tutte  le  risorse pubbliche drenate  in questi anni, magari finalizzandole a scopi sociali. Questo  non  toglie  l’urgenza  di  conoscere  nei  dettagli  la  paternità  e  la  legittimità  di  tutti  i  flussi  di denaro in entrata e le finalità circostanziate di quelli in uscita. Mi rivolgo alle Autorità Giudiziarie in indirizzo consapevole che le mie domande – che sono quelle, poi, di molti cittadini – non avrebbero altrimenti alcuna risposta, tenuto presente che sono trascorse già alcune settimane dalla pubblicazione delle notizie sui quotidiani e sul web e nessun amministratore di Campania Libera ha ancora avvertito l’esigenza di chiarezza e trasparenza in merito. Mi è  sembrata una  logica conseguenza  chiedere alle Autorità citate, come  faccio con  la presente, di  avviare  un’attenta  indagine  per  verificare  se,  eventualmente,  vi  siano  stati  cattivi  utilizzi  delle  risorse pubbliche o atti che possano configurarsi come veri e propri reati.

Nell’attesa, porgo distinti saluti.

Fausto Morrone