Una duplice intervista

Claudio Di Mella

Ieri mi sono state fatte due interviste telefoniche, da parte, presumibilmente, di amici dell’onorevole Bersani. Per prima cosa mi è stato chiesto se io fossi in grado in istituire un confronto fra l’attuale leader del PD e gli onorevoli Togliatti e Berlinguer. La mia risposta secca è stata: “io non sono abituato a bestemmiare”. Siccome volevano sapere di più, cioè volevano conoscere il mio punto di vista sull’abilità politica dell’on. Bersani ho risposto che, secondo me, ne ha poca, anzi, quasi nessuna. Io non ho fatto mai il politico di professione. Mi sono occupato di politica come mi occupo di piantagioni di viti, di potatura di alberi e di tante altre cose, però ritengo che un politico nelle condizioni dell’onorevole Bersani, che, per diritto o per storto, è risultato primo alle ultime elezioni politiche, aggredito molto da vicino dall’on. Berlusconi e dal comico Grillo, se fosse un vero politico, penserebbe di circoscrivere il fenomeno Grillo, destinato a sgonfiarsi, e non  lo corteggerebbe con ogni mezzo, ricorrendo anche al mercato delle vacche, come scrivono i giornali. Farebbe in modo cioè, ricercando alleanze diverse, di convincere gli elettori che quei voti sono inservibili, cioè lo emarginerebbe nei fatti. Egli invece vuole portarlo al governo, poiché teme che una diversa alleanza porterebbe Grillo, nelle prossime elezioni, a conquistare la maggioranza assoluta. È un errore capitale ed è segno che Bersani, con rispetto parlando, mastica poco e male di politica. Se fossi un suo consigliere, insisterei su quello che ho scritto, che è il cuore della questione. Maestri in tutto questo sono stati in passato sia i democristiani sia i comunisti, quando esclusero dalla maggioranza, sia l’MSI, sia il laurismo, sia i covelliani. Bersani la pensa all’opposto e continuerà a pagare, proprio perché fare il politico non è affare suo. Un giornale ha scritto che se fosse anche candidato da solo, in testa ad un’unica lista, troverebbe il modo di perdere. Mi dispiace trattare così un leader che per venti anni ha sbraitato, come Di Pietro ed altri sciagurati come loro, ma la verità è che l’on. Bersani, “emerito di molto merito”, non ha prodotto una sola idea utile agli italiani. Insieme con Casini e con Fini si è accodato a Mario Monti, economista che non solo ha sbagliato anche i conti, ma è stato affossatore dell’Italia e uccisore dell’economia.

5 pensieri su “Una duplice intervista

  1. Oltetutto è “de coccio” e per quanto riguarda la chiarezza: nisba.
    In particolare, è stato capace di mantenere una campagna elettorale intorno all’IMU sulla sola casa, sull’unica casa di una famiglia, impuntandosi, al seguito di Monti, su complicati sconti di 400/500 euro, 50 a figlio, no 100 e l’aumento della rendita +5% + 60% e gli anziani… non dimentichiamo gli anziani, ed il baratro, e l’oltretomba, la fine del mondo… , insomma una depressione, un disastro. Bastava che alla proposta di Berlusconi sull’abolizione dell’ingiusta tassa sulla prima casa avesse detto: ” Questo è scontato”; passiamo agli altri punti del programma”. Avrebbe realizzato il suo momento politico.
    Se fosse stato anche uno statista avrebbe aggiunto anche la proposta di riforma del catasto, in special modo dai vani ai metri quadrati… . Insomma essere una guida politica significa anche avere fiducia, studiare le cose e gli uomini, le loro necessità ed aspirazioni, eliminare le ingiustizie. IMU DELENDA EST (e pure ovest).
    Vanificare Grillo si può: basta essere leali ed onesti. Nel programma è scritto che questo annullerebbe la necessità della loro formazione/aggregazione di cittadini.

  2. ….”ANNULLARE GRILLO SI PUò”
    Certo, come ha scritto Di Mella, basta avere il coraggio di chiudersi “nell’arco costituzionale” ed ecco il miracolo: Grillo non c’è più.
    Con il MSI era stato possibile, questa squallida strategia di potere, poichè potevano coprire i compromessi politico /camorristi (compromesso storico- DC/PCI) con l’antifascismo MILITANTE sbattendo in galera i giovani che osavano ribellarsi allo stato dei fatti. In particolar modo si trovavano ad occultare una forza politica intorno 8% ed ad una economia nazionale in piena ripresa. Oggi Bersani avrebbe di fronte il 26% degli italiani incazzatissimi ed una economia in piena recessione.
    Bersani, con Prodi e Berlusconi, è pienamente colpevole del disastro economico dell’Italia.
    Lo smacchiatore smacchiato, capace di perdere vincendo(cosa che solo in Italia può accadere),se gli fosse rimasto un briciolo di dignità umana, dovrebbe dare le sue dimissioni e rifugiarsi come Veltroni e Prodi in…..Africa.
    Questi signori devono capire ….tutti…. che devono andare a casa.
    Chiunque venga a governarci, dopo di loro, non potrà fare peggio.
    in bocca al lupo

    1. Invece, penso che i grillini potrebbero fare di peggio tranquillamente.

    2. A me invece sono arrivate due telefonate,presumibilmente di lettori dell’articolo:alla prima telefonata mi si chiedeva come mai ci fossero ancora persone che ragionano come 40 anni fa e che hanno portato l’Italia allo sfascio e nella seconda mi si domandava con che coraggio si possano scrivere queste cose.Che Bersani sia politicamente scarso puo’ anche starci,ma che velatamente si sostenga Berlusconi significa voler tornare alla prima Repubblica corrotta che e’ causa dello sfascio attuale.E’ finita l’epoca delle balle dette alla gente per fare spettacolo e per garantire i benestanti e i furbi.Del resto Berlusconi ha fatto propaganda elettorale contro le tasse,ma il suo governo ha inventato Equitalia.La Destra italiana vuole corruzione,furbizia,nello coerenza del libertinismo sessuale camuffato con la devozione a Padre Pio e Medjugorie per salvarsi l’anima.E’ ora di finirla

  3. Non capisco qua di quali altre alleanze possibili si parli, ci mancherebbe che si alleasse col PDL, sarebbe la fine del centrosinistra.

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