L’uomo ed il suo essere

Giuseppe Lembo

La bellezza, l’etica, la conoscenza, i saperi, i grandi valori che determinano il corso della vita, sono tutti elementi presenti dentro di noi. Sono i presupposti base che spingono ciascuno di noi ad agire, determinando i comportamenti che diventano poi azioni; azioni che partono dal proprio sé per diventare, data la loro rilevante importanza d’insieme, azioni condivise che ritroviamo  nei comuni comportamenti fortemente contagiati dall’essere virtuoso espresso positivamente e con forza proprio attraverso la bellezza, l’arte, l’etica, la conoscenza, i saperi, i grandi valori che, se sono fortemente in noi, diventano parte viva di noi e si possono fare trasmigrare anche negli altri come insieme sociale, modificando così nel profondo la natura del proprio essere che è sempre in divenire e vive, arricchendosi di queste preziose e prelibate essenze da cui è possibile far partire, in modo allargato e coinvolgente, il cammino di una nuova umanità che, forte di tutto questo, sa dare, volendolo, il giusto peso a quell’immaterialità consumistica assolutamente invadente ed asfissiante. Purtroppo, come sta capitando in maniera assordante al nostro Paese ed a gran parte dell’Occidente, alle libertà individuali, all’etica, alla condivisione per il bene comune, si va sostituendo sempre più la caduta della libertà individuale, la diffusa crescita dei diritti negati, la crisi dell’etica ed un falso apparire che cancella l’essere e si impone come “dominus” della persona, della società e nel progetto globale dell’uomo unico, prossimamente del mondo, sempre più attento a ridurre gli spazi di umanità diffusa per i soli interessi dei pochi, violenti padri-padroni, nuovi schiavisti e da “governatori e novelli principi”, gestori unici anche della stessa carne umana.

Tutto questo succede e ci succede con la complicità di un affarismo senza scrupoli e di sostenitori dei regimi come la falsa e deviante comunicazione che fa da guastatore delle libertà e delle libere coscienze, per creare dipendenze di pensiero per mondi infami, pronti a togliere tutto all’uomo, per fini del tutto innaturali di privilegi che non finiscono mai.

Tutte le nostre libere scelte da cittadini sono in realtà scelte limitate;scelte controllate ed eterodirette dall’élite del potere che interviene su tutto e tutti, facendo scegliere e sapere solo quello che è consentito scegliere e sapere e niente, assolutamente niente di più.

Le tecniche di controllo sono diffuse e raffinate; riescono, tra l’altro, a far credere a ciascuno di essere concretamente un uomo libero anche se così di fatto non è.

Tanto, diabolicamente viene messo in atto, manipolando “l’opinione pubblica” e dando in giro come vera, quella che di fatto è una falsa realtà.

Oggi ad imporre i comportamenti alla gente è la televisione con le sue quotidiane dosi di idiozie mediatiche che spingono la popolazione al livello mentale e culturale desiderato, privando ciascuno della propria autonomia di giudizio.

Tutto questo succede per mano di vigliacchi manipolatori, servi sciocchi del potere che diabolicamente, con la complicità servile di chi li gestisce, tiene i mass media, a livelli assolutamente bassi ed infantili, garantendosene così facilmente la maledetta manipolazione e quindi la condivisione.

In questo progetto di interessato idiotismo mediatico funzionale al potere, gli ignoranti ed i magnifici idioti diventano idoli, costruiti ad uso e consumo della massa, mentre gli intellettuali scomodi vengono emarginati e messi a tacere.

È l’élite finanziaria la vera padrona dell’Italia, dell’Europa, dell’Occidente e del mondo; è l’élite finanziaria a stabilire le regole in ambito politico ed economico; stabilisce, altresì, i limiti invalicabili da non oltrepassare, per gli ambiti del conoscere e delle libertà dei cittadini, così vittime sempre più predestinate da sacrificare all’altare di un sistema assolutamente infame.

L’informazione giornalistica, sempre meno comunicazione autentica, è limitata e condizionata da chi detiene il potere che garantisce lo stipendio a professionisti, non liberi pensatori, ma strumentale filtro di un potere che li paga e che pretende l’applicazione rigorosa della propria linea editoriale che rappresenta la volontà unica del ceto industriale e finanziario dominante.

È proprio vero, che mentre nelle dittature il popolo sulla propria pelle è consapevole di essere oppresso, nelle democrazie rappresentative c’è solo un surrogato di libertà, che viene trasmessa attraverso il controllo dell’informazione e del consenso; in queste condizioni di falsa apparenza, la gente non è per niente libera; si lascia solo credere di vivere in un mondo libero in apparenza e per niente nei fatti.

Purtroppo i mass media in tutti i Paesi del mondo industrializzato sono sotto il diretto controllo delle famiglie che controllano la ricchezza di ogni singolo Stato; al gradino più alto della piramide del controllo ci sono sempre le società dell’alta finanza che agisce in regime di assoluto oligopolio e pensano, dall’alto del loro potere, di arrivare ad un modello unico internazionale, per raggiungere l’obiettivo della “società globale dell’informazione”, su scala planetaria, particolarmente utile e funzionale per garantirsi prima di tutto, il consenso sull’economia globale e, più ancora per un diabolico processo di globalizzazione dal punto di vista ideologico che dovrebbe tendere alla cancellazione nel mondo delle diversità di pensiero, un progetto mostruoso finalizzato a costruire in laboratorio, dal punto di vista del comportamento, l’uomo unico della Terra, a tutto ed esclusivo vantaggio delle sole élite dominanti che, riducendo o escludendo le differenze, diventerebbero così sempre più dominanti e dalle mani ……

A fare da megafono dei grandi interessi élitari sono i mass media che, monopolisticamente informano la popolazione, usando fonti istituzionali, gestite da politicanti asserviti ai poteri forti e/o media privati governati da un sistema imprenditoriale di una corporatocrazia internazionale che ha  esautorato o va esautorando gli Stati, da ogni reale potere decisionale e di controllo.