Gli Archivi Dell’unione Internazionale Della Marionetta Candidati Al Registro Unesco Della Memoria Del Mondo

 In occasione della Giornata Mondiale della Marionetta 2013, che si celebra in tutto il mondo il 21 marzo di ogni anno su iniziativa dell’Union Internationale de la Marionette (UNIMA), la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO e UNIMA/Italia annunciano l’avvio dell’istruttoria per la candidatura della Rete degli Archivi UNIMA al Registro UNESCO della Memoria del Mondo, che include fondi, collezioni e  singoli documenti (come ad esempio la Bibbia a 42 linee di Gutenberg, il De revolutionibus orbium coelestium di Coprenico, e gli spartiti  originali di Fryderyk Chopin), ma anche immagini, registrazioni e filmati che, per il loro valore eccezionale, rappresentano un patrimonio culturale, storico, documentaristico, per l’intera collettività. La Rete degli Archivi Unima del Teatro di Figura comprende numerose collezioni, musei, raccolte, archivi,  appartenenti a famiglie storiche di burattinai e/o a Compagnie e Teatri e conta migliaia di elementi tra burattini, marionette, fantocci, ombre, pupazzi, oltre ad attrezzi di scena, armature, vestiti, accessori, scene, fondali, copioni, canovacci, cataloghi, articoli, libri, ecc… Si tratta di un patrimonio di immenso valore, che raccoglie oltre 100.000 reperti – considerando solo quelli attualmente accessibili al pubblico – che risalgono fino al XVII secolo. La candidatura mira a evidenziare la straordinaria varietà del Teatro di figura italiano, le cui molteplici espressioni non si esauriscono nell’Opera dei Pupi siciliana, ma coinvolgono comunità e tradizioni diverse, disseminate nell’intero territorio nazionale. Vuole al contempo contribuire alla salvaguardia delle testimonianze materiali – fondali, maschere, marionette, burattini, canovacci e sceneggiature – del patrimonio culturale immateriale costituito dal Teatro di figura in Italia e nel mondo. Il passo è importante, basti pensare che attualmente, nel Registro della Memoria del Mondo sono inclusi solo due esempi italiani:

      la Biblioteca Malatestiana di Cesena – Costruita nella metà del XV secolo, è stata la prima biblioteca civica d’Europa ed è l’unico esempio di biblioteca monastica umanistica giunta fino a noi perfettamente conservata nell’edificio, negli arredi e nella dotazione libraria. Vi sono conservati 287 incunaboli, circa 4.000 cinquecentine, 1.753 manoscritti e oltre 17.000 lettere. 

      l’Archivio diocesano di Lucca – L’Archivio vanta un patrimonio costituito da ben cinque raccolte membranacee in cui si conservano circa 13.000 pergamene, datate a partire dall’anno 685.. Gli Archivi UNIMA vanno dunque ora ad affiancarsi alle altre due candidature italiane al Registro UNESCO promosse nel corso 2012:

La Collezione dell’Almanacco Barbanera La Collezione conta 356 esemplari originali, datati tra il 1762 e il 1962, che la rendono la più completa testimonianza al mondo di Letteratura degli Almanacchi, un genere di pubblicazione divulgativa le cui origini risalgono al Medioevo.

L’Archivio Storico Luce di Cinecittà Luce L’Archivio costituisce un impareggiabile corpus di documenti per la comprensione dei meccanismi di formazione dei regimi totalitari. È una fonte di informazioni unica sull’Italia negli anni del Ventennio fascista, sul contesto internazionale di diffusione del fascismo (che include il Corno d’Africa e l’Albania) e sull’avvento della società di massa negli anni Venti e Trenta del Novecento.“Da quando, nel 2003, una giuria internazionale incaricata dall’UNESCO ha proclamato L’Opera dei Pupi siciliana “Patrimonio culturale immateriale dell’umanità”, si è assistito – nel nostro Paese come nel resto del mondo – a un crescente e rinnovato interesse per il Teatro di figura, come testimoniano tra l’altro le numerose iniziative in ambito nazionale (tra le quali cito la recente Mostra dedicata ai Pupi di Mimmo Cuticchio a Palazzo Branciforte, a Palermo) e le successive iscrizioni alla Lista Rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale istituita dall’UNESCO del Teatro delle ombre Wayang giavanese, del Ningyo Johruri Bunraku giapponese e del teatro delle ombre Karagöz di tradizione turca.” – ha sottolineato il professor Giovanni Puglisi, Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO – “ Tale rinnovata visibilità deve costituire da stimolo per una più incisiva azione di salvaguardia, che contribuisca a mantenere vitali – anche nel società dell’intrattenimento di massa –  queste straordinarie forme di espressione artistica, che coniugano semplicità e immediatezza nella comunicazione al pubblico ed estrema complessità nella lavorazione artigianale di maschere e burattini, fondali e “canovacci”. “D’altra parte – fa eco il Presidente di UNIMA/Italia Aldo De Martino – il Teatro di figura, nelle sue infinite declinazioni, è un’importantissima testimonianza storica e culturale del Paese in cui nasce. Porta con sé identità, tradizioni, testimonianze di avvenimenti, usi e costumi. Nelle opere create dagli artisti c’è il genio e l’intuizione ma anche la sapienza e la maestria di artigiani esperti nei mestieri più diversi. C’è la memoria storica e culturale della gente. Nelle varie città in cui ormai da decenni si sono radicati festival e rassegne, il Teatro di figura si è rivelato una straordinaria opportunità per il territorio, motore di crescita culturale e volano economico”.

IL REGISTRO UNESCO DE “LA MEMORIA DEL MONDO” – “MEMORY OF THE WORLD” A partire dal principio secondo cui il patrimonio documentario del mondo appartiene a tutti gli esseri umani e che esso deve essere perciò protetto e reso accessibile a tutti in modo permanente, la missione del Programma UNESCO della Memoria del Mondo (a cui il Registro fa capo) consiste: nel facilitare la conservazione del patrimonio documentario mondiale attraverso le tecniche di volta in volta più appropriate;  nel contribuire ad assicurare l’accesso universale al patrimonio documentario; nel promuovere la consapevolezza, ovunque nel mondo, dell’esistenza e del valore del patrimonio documentario.