KUPITISHA Far passare (il fiume)

Padre Oliviero Ferro

A volte, quando si fanno i safari(i viaggi), in Africa, ci sono sempre gli imprevisti. Ne ricordo due tra i tanti. La strada che da Uvira(Congo Rd) andava a Baraka, circa 80 chilometri, costeggiava il lago Tanganika. C’erano, se ricordo bene, almeno 55 ponti(piccoli e grandi). Nei primi viaggi, si doveva entrare nel fiume Sandja con la landrover. La prima volta sono passato con il nostro autista. Eravamo alla foce del fiume che si gettava nel lago e bisognava fare almeno, credo, un cento-centocinquanta metri  in mezzo al fiume. Naturalmente la corrente ci portava verso i lago e c’era il rischio che il motore si spegnesse e si finisse in braccio ai coccodrilli e agli ippopotami che ci stavano aspettando in riva al lago. Ma per fortuna, il nostro autista era esperto e non ci sono stati problemi. La seconda volta, invece, ero io a guidare e sapendo cosa bisognava fare, ho cercato di attraversare il fiume. Bisognava tenersi verso l’alto, tenendo l’acceleratore ben schiacciato. Da notare che,mano a mano, che si andava verso il centro del fiume, l’acqua saliva verso i finestrini. Non c’era tempo di avere paura, ma bisognava fare il più presto possibile per arrivare all’altra riva. Piano piano siamo arrivati, ma bisognava dare un’ultima accelerata per salire la ripida china ed essere all’asciutto(si fa per dire). Poi il viaggio sarebbe continuato. Un piccolo particolare. Al ritorno bisognava fare la medesima strada…Ora gli italiani hanno costruito un bel ponte e non c’è più il gusto di questa grande avventura. Naturalmente, c’è sempre quella dei ponticelli che ci sono e non ci sono. Bisogna passare sulle due rotaie o finire nel guado. Ma questa è un’altra storia. Invece il secondo ricordo è quello nel viaggio ai villaggi dell’altopiano. Anche lì bisognava passare il fiume, ma a piedi. L’unico mezzo era un lungo tronco di cinque-sei metri con una corda ad altezza d’uomo. I miei accompagnatori lo passavano facilmente. Io invece, preso da un po’ di paura, mi sono arrangiato da seduto e così sono arrivato dall’altra parte. Se fossi caduto in acqua, mi avrebbero,forse, trovato in basso, nel lago. San Cristoforo, colui che fece passare Gesù attraverso il fiume(così dice la storia), non c’era o era occupato. Ce ne erano altri che con i loro incoraggiamenti, mi hanno aiutato a fare quello che non mi sarei mai immaginato di fare.