A te che leggi…entro mezzanotte “Colazione da Tiffany”

Giuliana Rocci

“Nessuno appartiene ad un altro…” Paul ad Holly, colazione da Tiffany. A meno che non si senta prigioniero dell’altro…preso dall’altro. “Non voglio metterti in gabbia, solo amarti!” anche lei gli aveva gridato in mille modi, contro le sue timide paturnie: come il concitato Paul ad Holly, temendo di smarrire la sua libertà. Quel loro andare senza briglie nè rotta. Un’altra colazione da sola: la marmellata imbrattava sguaiata la sua tovaglietta da thè, invitando a rincarare la dose, per compensare quell’amaro che la vita continuava ad offrirle. Il cioccolato spezzato alle sue spalle: amara sorpresa, nemmeno uno squillo. Il suo uovo pasquale, tra pensieri e pioggia. Le bruciava non aver mai meritato nulla di che potersi vantare!  Rotte le abitudini da un bel pezzo, continuava ad allungare il passo da lei, senza perdere il suo sentire. Ma restava lì, ad incapsularne il cuore, col solo saper d’esistere. Cruccio interminabile,  non potergli mai appartenere nè poterlo avere! Non sapeva per quale combinazione astrale, le fosse ritornato insistente sul cammino, frequentasse costantemente i suoi pensieri, spingesse l’accensione dei ricordi. Ogni tanto, sbuffava lontano, col mezzo naso tra i vetri della finestra, nel dopo cena meditativo. Era sempre oltre che volava il suo sogno: il suo desiderio di scappare, liberarsi di quella gabbia che l’imprigionava di ricordi e nostalgie. Finiva così per soccombere alla stessa nostalgia…anche se in direzione opposta! Ricordava quand’era piombata nell’ufficio di quell’altro, estreneo-amico, come se il loro rapporto vivesse finalmente l’esternazione. Lui accanto a lei, a raccontargli della sua scelta…a guardarla, a dirle di sfilarsi i guanti…e poi, non da Tiffany, a consumar colazione insieme! Non reggeva quel ricordo: servizievole, con la tazzina tra le mani, attento a servirle il caffè coi dolci!!! Anche quello, doveva depennare: troppo in alto e lontano il cuore, oltre l’ostacolo della realtà non si poteva! L’aveva guardata interrogativo, alla sua decisione di seguirlo: non aveva temuto di appartenere a qualcuno! Lei, non aveva mai scelto il canto solitario della capinera: ritornata al suo presente, abulico di sogni, ancora lui, senza tazzine di caffè e dolci da thè, senza divano e guanti da sfilare…senza cuore nel dilaniarle il suo!!!