Nessuno ha un amore più grande di questo, dare la vita per i propri amici

Nessuno ha un Amore più grande di questo dare la vita per i propri amici.”Queste parole di Giovanni hanno avuto un valore grandissimo nella storia della mia vita, e fin da bambina mi hanno sempre accompagnato, orientandomi a Colui che così ha detto e così ha fatto: Gesù! Ho trovato pascolo nelle file di Azione Cattolica, allora fiorente, per concretizzare queste parole guida, nell’ambito parrocchiale, zonale, diocesano. Si lavorava molto nella diffusione delle opere missionarie, sia in teoria come nella pratica. Una costante mi accompagnava e mi era di grande forza: la preghiera, che naturalmente sosteneva il fare e lo strafare di quegli anni. Non mi bastava la preghiera diurna, così anche le ore notturne mi erano di grande aiuto. Mentre  lavoravo per le missioni sentivo fortemente che avrei potuto fare molto di più donandomi totalmente a quest’opera, partendo per quelle terre. La Santa Madre Chiesa, e precisamente Pio XII, emanò l’Enciclica missionaria: Fidei Donum che apriva il varco anche ai laici. Fu per me grande gioia poter realizzare il mio desiderio. Il progetto di Dio, Padre Provvidente, andava chiarendosi. Finalmente dopo tanta preghiera, entrai a far parte di un’organizzazione di laici fondata appositamente per il volontariato nel Terzo Mondo. L’Africa: ecco la mia destinazione. Prima di giungervi, però, andai in Francia per un anno di stage richiestomi anche per perfezionare la lingua e poi in Belgio per un diploma in malattie tropicali. Intanto la costante della preghiera aumentava in me: incontrando nuovi problemi la mia forza doveva aumentare. L’Algeria fu il mio primo campo di lavoro missionario per 5 anni. Un secondo fu l’Africa centrale, Burundi, per altri 5 anni. Il Signore andava svolgendo sempre di più il Suo progetto d’Amore e mi presentava  un campo di lavoro più vasto, più grande, grande quanto il mondo! Ancora la Santa Madre Chiesa, e precisamente le parole di Paolo VI sono state l’annuncio per una nuova strada, che spesso mi si affacciava alla mente, specialmente nelle giornate in cui più intensa era la preghiera, più intensa la riflessione: le giornate di ritiro spirituale. Intanto  le parole di Paolo VI trovavano terreno per fruttificare: “Di che cosa ha  bisogno la Chiesa? Ha bisogno di chi prega, ha bisogno di chi sta sospeso sul monte per essere davvero folgorato dalla luce della Parola di Dio e che da questa folgorazione manda luce e grazie su tutto il Corpo della Chiesa, ha bisogno ancora oggi di vita contemplativa, ha bisogno di anime che si lasciano assorbire totalmente dal colloquio con Dio.” La Parola di Dio, poi, mi ha fatto esplodere: “Venite in disparte in un luogo solitario e riposatevi un po’.”Fu così che il Cottolengo mi aprì la porta in uno dei suoi Monasteri di Clausura, dove ho potuto pronunciare nella mia Professione: “Consacro tutta me stessa alla Vita Contemplativa  per tutta la Chiesa, per tutto il mondo fino al sacrificio della vita.” A questo anelava il mio cuore “dare la vita per i gli amici” in sintonia con Gesù che diede la propria vita sul Calvario. Secondo il Carisma di S. Giuseppe B. Cottolengo siamo chiamate ad essere “Lode perenne della SS. Trinità al servizio della Chiesa per i fratelli.” Il Concilio mette molto in evidenza questa nostra oblazione dicendo nel Perfectae Caritatis al n. 7: “danno incremento con una misteriosa fecondità Apostolica” e di questa fecondità era gonfio il cuore del nostro Santo Fondatore, cuore universale, quindi ecclesiale al massimo; cuore che ha abbracciato e assunto la stragrande gamma delle intenzioni della Chiesa e degli urgenti bisogni di tutta l’umanità. E noi nel nostro Monastero sentiamo come compito specifico ed ecclesiale il fare il candeggio del mondo nel Sangue di Cristo, memori della Beatitudine: “Beati coloro che imbiancano le loro vesti nel Sangue dell’Agnello.”Ci offriamo per rispondere alle esigenze della carità Universale del “Caritas Christi urget nos!”Da qui sentiamo quanto il mandato di Gesù “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura” sia rivolto anche a noi, chiuse in perpetua Clausura, prigioniere dell’Amore senza confini, da dove, ne siamo certe partono come razzi, mille e mille aiuti, conosciuti da Lui solo; partono sulle ali dello Spirito, indirizzati ai fratelli più poveri, più bisognosi, di qualsiasi nazione, colore, razza. Ecco il mio cuore qui si è pacificato, mi sento all’apice della mia  vocazione missionaria, che Lui, mio Padre Creatore, ha messo nel mio cuore nel giorno del Battesimo. Una conferma chiara di questa mia vocazione missionaria claustrale mi viene nuovamente dalla Santa Madre Chiesa con l’Enciclica di Giovanni Paolo II Redemptoris Missio dove il Santo Padre invita tutti ad un rinnovato impegno missionario: “Sento venuto il momento di impegnare tutte le forze ecclesiali per la nuova evangelizzazione.” Grazie, quindi, a questa nostra vita nascosta con Cristo in Dio possiamo arrivare ovunque con la nostra preghiera fatta di offerta sentendoci unite strettamente a tutti i fratelli del mondo. E’ Lui, Cristo che ci ha chiamate qui perché stessimo con Lui ci ha tolto dal mondo per poi essere completamente per il mondo. Ora si è pure appagato il mio grande desiderio della preghiera notturna, attraverso le veglie notturne. Non devo dimenticare che una gran parte di aiuto viene dalla Santa Madonna che ci accompagna maternamente nelle orme sanguinose ma gloriose di Cristo, che ci immette la voce dello Spirito con la sua forza e la sua luce. Con questo aiuto dall’alto noi possiamo rispondere con la vita il nostro “Eccomi” come Maria e brillare di gioia come le stelle nel libro di Baruc per Colui che ci ha creato, cantando il Deo Gratias perché le Sue Misericordie sono nuove ogni mattina come si legge nel libro delle Lamentazioni. Ora sono 35 anni che mi trovo in queste sacre mura del Monastero, ma ancora sento attuali le parole di Gesù “Dare la vita per i gli amici” ed ancora “Andate in tutto il mondo a predicare il Vangelo ad ogni creatura”. Non mi resta che ripetere con gioia col Salmista: “Una cosa sola ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita”. Deo gratias!

Suor Maria Teresa dell’Annunciazione Corti

Congregazione Suore

di San Giuseppe Benedetto Cottolengo

Monastero Cottolenghino “San Giuseppe”