Licenziati depressi!

di Rita Occidente Lupo

Aumenta la falange dei licenziati: circa 1 milione a caccia di un nuovo impiego, anche saltuario ed in qualsiasi settore. I dati sconfortanti rimandano un’Italia in cerca di lavoro a qualunque costo! Con i risvolti che l’inoccupazione comporta! Specialmente per chi avvezzo ad alzarsi tutte le mattine, semmai al canto del gallo. Aziende al collasso, ditte in falimento, esercizi commerciali con la serranda abbassata, la fotografia di un Paese che nel congedare il vecchio, non offre spaccati per i giovani. E le famiglie, quelle monoreddito, sul baratro della sopravvivenza! I dati, rispetto allo stesso anno, rimandano un aumento del 15% delle lettere di licenziamento, che non rispettano anagrafe nè  durata dell’impiego. Dopo la cassa integrazione, l’irreversibile processo! La depressione, specialmente avendo superato gli anta. Per tanti, anche un lavoretto stagionale, antidoto a stanare corde di frustrazione. Ed invece, qualsiasi mansione già occupata! Se un tempo si tentavano altre rotte oltr’Alpe, ora necessario sopravvivere allungando lo sguardo al mondo. Ma, ad una certa età, quando gli acciacchi non mancano e la sete d’avventure, non arride, arduo! Di qui, psicologi sempre più richiesti da quanti dicono no alla vita, non trovando soluzioni al presente mortificante.