Napoli: Coisp, Poliziotti, assassini o eroi?

E’di poche ore fa l’ultima dimostrazione di forte attaccamento e senso del dovere dimostrato da due agenti della Squadra Nautica dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Napoli, i quali appena si sono accorti che una donna era caduta in mare, nei pressi del molo Beverello di questa città, immediatamente si sono tuffati portandola in salvo. Sull’ encomiabile episodio è intervenuto Giuseppe Raimondi, Segretario Generale Regionale del Sindacato Indipendente di Polizia Coisp, il quale ha dichiarato:” I due colleghi che si sono resi protagonisti di questo grande gesto di altruismo, hanno dato un chiaro esempio di senso civico e del dovere. Questi sono episodi che fanno bene alla Polizia di Stato ed a tutto il Comparto sicurezza, perché dimostrano, se mai ce ne fosse bisogno, che i poliziotti sono eroi, ma pur sempre esseri umani che in qualche circostanza possono commettere degli errori, ma non assassini, e mi riferisco ai colleghi di Ferrara coinvolti nella morte di Aldrovandi. Il mio ringraziamento va ai due colleghi che con il loro comportamento hanno dato un esempio di attaccamento al dovere e sprezzo del pericolo, mettendo a repentaglio la loro incolumità personale. Mi auguro che il loro gesto sia considerato nella giusta misura dal Questore di Napoli, Luigi Merolla, uomo e poliziotto da sempre attento a gratificare chi si renda autore di encomiabili comportamenti.” Sulla stessa lunghezza d’onda è il commento di Giulio Catuogno, Segretario Generale Provinciale partenopeo del Sindacato Indipendente di Polizia Coisp, il quale ha aggiunto: “ I due colleghi che oggi hanno tratto in salvo la donna, meritano i giusti riconoscimenti, cosa che sicuramente saprà porre in atto il Questore di Napoli. L’episodio odierno è l’ennesima dimostrazione di come i poliziotti siano sempre ligi al dovere nonostante le continue mortificazioni che quotidianamente subiscono, con tagli insopportabili e carenze ormai ataviche, a cui va aggiunto anche l’annullamento di diritti sanciti dalle Leggi, come nel caso dei colleghi di Ferrara condannati per l’omicidio colposo di Federico Aldrovandi.”