Astensionismo vincente!
L’assenteismo ha vinto le urne! Le ha sfidate, riuscendo a restare in piedi malgrado la sfilza di candidati che, anche in Comuni a malapena superiori ai 10.000 abitanti, in pole position. Proliferazione di nomi e volti, sorriso di giovani inesperti, fronte corrucciata navigata. Di tutto, di più! Anche l’approssimazione, allorquando sceglie di tessere le lodi delle quote rosa o delle new entry, in nome di uno svecchiamento dei parrucconi, fa sorridere. Perchè non esiste stoffa per governare! Così la pensano quanti corsi alla disperata sponda delle stelle grilline, per poi tornare indietro con le pive nel sacco.Così la stessa sinistra, che anche se raccoglie il vento di cambiamento della Capitale, riesce a sfidare l’ex aennino Alemanno quasi con le pinze. Pur dicendosi pronto ad andare avanti, per le urne ballottate, Marino sa che i nuovi apparentamenti sempre un’incognita. Una partita aperta, per dirla con il sindaco uscente, che riesce a tenere il polso di una situazione che già registra, sfuggitagli di mano da un bel pezzo, senza infilarsi nelle rovine di quel Colosseo restaurato alla modernità. E nei piccoli Comuni, laddove il rapporto quasi paritetico col cittadino, da parte del sindaco, una mescolanza. Al di là dei simboli, ormai crollati da un bel pezzo, in nome delle liste civiche, candidati a iosa, per non perdere il giro di corsa. E Sindaci che ripetono la prima esperienza, in nome di un mandato da completare. Uno slogan quasi, per tutti! A meno che non commissariati, primi cittadini che di nuovo ripresentati all’elettorato, anche avendo masticato ben scarsa perizia in cinque anni. Politica family, anche stavolta non di nicchia! Parenti, consanguinei, amici ed affini, ad intasare la scacchiera dei nuovi amministratori comunali, alle prese con scarsa conoscenza civile, ma rampante ambizione. Pur ignorando anche le conoscenze politiche, in cosa consistano, pronti ad occupare un seggio a Palazzo di Città. Questo l’obiettivo, con tanto d’indennità, anche nel momento di crisi del Paese. Presenze sterili, che riempiono le assisi comunali limitandosi all’alzata di mano durante le votazioni o all’astenuto, ignorando perfino le dinamiche di bilancio. Di tali amministratori, purtroppo, troppi in giro! Mosconi che fino all’ultimo hanno tentato un posto nelle varie liste, anche civetta, per poi traghettare consensi al signore di turno. E barattare, favoritismi, se non nella rosa comunale! Fin quando la politica non sarà immunizzata dai privilegi, sempre la stessa storia. Se non sarà affrancata da ogni opportuismo, scevra da voti di scambio, che purtroppo ancora reggono gli accordi pre elettorali, fino all’ultimo rintocco del silenzio stampa ed all’accesso alle urne, vedrà solo danni! Così la pensano in tanti, che hanno optato per le pantofole domestiche o per una gita fuori porta, defilandosi alla grande dall’andare ad esprimere la propria preferenza nell’urna. Il vittorioso assenso, purtroppo ha dato ragione a chi già da tempo lamentava l’inutilità del proprio voto, per invertire le sorti del malessere sociale. Di chi aveva ripiegato matita copiativa e scheda, alle scorse regionali, pensando che probabilmente sarebbe mutata la musica, con volti diversi, ma la suonata sempre analoga: e così è stato, eccezion fatta per chi, come i novelli grillini, hanno dovuto incassare un clamoroso insuccesso, rispetto all’euforica onda lunga, del loro recente successo politico. Anche al Pdl non è andata bene, in quella rimonta profetizzata. E per il centro-sinistra, un lieve scarto dagli azzurri. Vincitore indiscusso, l’assenteismo avviato per una china, che solo una convincente azione sociale, potrà far risalire!