A te che leggi entro mezzanotte “Pensiero stupendo”
Lei c’era: con quell’ imposizione senza riscatto. Da tanto lui lo sapeva, ma mai riuscita a capire fino in fondo come facesse a giostrarsi con la matriarca! Convinta della sua infelicità coniugale, avvertito a pelle anche la pericolosa gelosia. Nei suoi giovani anni, una scelta che il tempo gli avrebbe gravato d’incomunicabilità. Accentando l’introversione cromosomica, che gli rendeva ostili anche papabili fan. La sua maschera, sempre più diafana, storpiante lineamenti: da tempo, le sue vicende, spettegolate. Lei, finto sempre d’ignorarle, non ricevendo approcci confidenziali: ascoltato senza mai chiedergli nulla…ora, temendo d’aver denudato il tallone, a tacciarla d’invadenza! Troppo, pensò pescando nella borsa un rettangolo di carta per annotare l’ultimo pensiero volante. Prima che il vento lo scompigliasse con la frangetta, tagliuzzata davanti allo speccchio ogni qualvolta minava le ciglia! Sempre squadrato, senza mai ferirlo: amato, senza chiedergli nulla…sostenuto, senza gratitudine. Sollevato, quando a pezzi! Quell’errore di giovinezza, gli trascinava le caviglie. Una palla di piombo, catena abitudinaria. Mai avrebbe rotto il suo schiavismo: ma lei non gliel’aveva chiesto, conoscendone la vulnerabilità. Come facesse a continuare un rapporto senz’amore, stoico. Convinta, della sua prigione di convenevoli, per troppi indugi. Lei, tra loro: questo il dramma che macinava, avendo più volte tirato il cappio a quel loro rapporto. Non osava sbilanciarle il cuore… per paura di perdersi nell’amore!