Roma: Fasano, interrogazione su Sicignano-Lagonegro

Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti  premesso che: il servizio ferroviario lungo la linea Sicignano degli Alburni (Salerno) – Lagonegro (Potenza), lunga poco più di 78 chilometri,  fu sospeso nel marzo del 1987 con l’introduzione di autoservizi sostitutivi su gomma; la zona interessata è quella del Vallo di Diano, con un bacino di utenza superiore a 100.000 abitanti e di enorme rilevanza turistica per le bellezze storico-paesaggistiche dove sono presenti patrimoni Unesco come il Parco del Cilento e Vallo di Diano, e la cerosa di San Lorenzo di Padula, nonché le grotte dell’Angelo a Pertosa e il Battistero Paleocristiano di S.Giovanni in Fonte; l’articolo 1, della legge 29 dicembre 2003, n. 376, recante il “Finanziamento di interventi per opere pubbliche”, autorizzava, per la realizzazione degli interventi finalizzati al ripristino della tratta ferroviaria Sicignano degli Alburni (Salerno)-Lagonegro (Potenza), la spesa di 5.000.000 di euro per ciascuno degli anni 2003, 2004 e 2005; negli anni sono nate associazioni e da ultimo un Comitato per la riattivazione della linea ferroviaria e il ripristino delle stazioni presenti lungo la tratta, che insieme ai rappresentanti dei Comuni interessati chiedono la riattivazione della linea, che è sempre più un’esigenza per la comunità in fatto di pendolarismo, turismo e sviluppo economico; considerato che: lo scorso aprile presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti si è svolto un incontro tra una delegazione pro ferrovia e l’Amministratore Delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato e a giorni dovrebbe essere consegnato un nuovo studio di fattibilità aggiornato e improntato al minimo costo, al fine di ripristinare la tratta ferroviaria Sicignano – Lagonegro, l’Interrogante chiede ai Ministri in indirizzo di sapere quale sia l’effettiva situazione della linea ferroviaria Sicignano-Lagonegro e se non ritenga di adottare opportune iniziative volte a disporre la riapertura del tratto sospeso ormai dal 1987, come chiedono da anni tutti i cittadini, le associazioni e gli enti locali coinvolti.