Napoli: dichiarazione Segretari Generali Feneal-UIL, Filca-CISL, Fillea CGIL della Campania
“Venerdì 31 maggio dalle ore 10 alle ore 13.30 presidio dei lavoratori delle costruzioni della Campania presso la sede della Giunta Regionale a Santa Lucia. La crisi del settore delle costruzioni è giunta ad un punto irreversibile ed è al limite del livello di guardia. I numeri sono impressionanti, ci riportano ad un’epoca da inizio anni novanta, con elementi di autentica drammaticità per migliaia e migliaia di lavoratori, di famiglie, di imprese che falliscono una dietro l’altra. Dalla fine del 2008 si sono persi nel nostro Paese e nei settori della filiera delle costruzioni più di 550 mila addetti, più della metà dei quali in edilizia, il resto nell’indotto e nel manifatturiero. Tutti gli indicatori economici del settore, Istat in primis, confermano quello che le Organizzazioni Sindacali quotidianamente da tempo denunciano. Occorre fermare questa vera e propria “mattanza occupazionale” che mette a rischio il futuro del settore ma soprattutto la dignità e la vita dei lavoratori e delle famiglie. In Campania i numeri della crisi sono inequivocabili: negli ultimi quattro anni più di 27 mila lavoratori in meno sui cantieri, 1.441 imprese scomparse (fallite e cessate), una perdita secca di monte salari (ricchezza individuale e collettiva) di 176 mil/euro, un aumento esponenziale di ricorso agli ammortizzatori sociali (quelli ancora disponibili), una perdita occupazionale nel manifatturiero (legno, cemento, lapidei, manufatti) del 29,89%. Eppure ci sono opportunità che si possono cogliere e che tardano a concretizzarsi, spesso per incapacità politiche-istituzionali e farraginosità burocratiche-amministrative-procedurali. A quando la cantierizzazione dei 19 Grandi Progetti le cui risorse ammontano a 2.779,3 mil/euro? a quando l’operatività dei Programmi Europa Più (che riguardano tutti i territori della Campania) per un valore di 623 mil/euro di cui molti dei 219 progetti previsti sono fermi al palo? Per non parlare del Grande Progetto Pompei (105 milioni di euro) inesorabilmente fermo. Risorse che se attivate (in un lasso di tempo medio/breve) potrebbero creare intorno ai 60 mila posti di lavoro tra diretti e indiretti. E che dire dell’ immobilismo delle istituzioni e degli enti appaltanti nel procedere al completamento delle opere in corso, a partire dalla Metropolitana di Napoli (Linea 1 e Linea 6), alla SS 268, al Policlinico di Caserta,alla Bretella SA-AV, alla Fortorina di Benevento, alla Lioni-Grottaminarda dell’Irpinia, per tutelare l’occupazione esistente ed evitare altri licenziamenti? Su questi punti il Sindacato delle costruzioni, venerdì mattina, chiederà al Presidente On. Caldoro, (ci si augura direttamente), di intraprendere tutte le iniziative possibili per invertire la rotta, riprendere la via degli investimenti, pubblici e privati, puntando sulla sostenibilità, contrastando il massimo ribasso, il lavoro nero e l’abusivismo, sostenere il sistema di imprese risolvendo la annosa questione dei crediti vantati privilegiando le situazioni a forte connotazione occupazionale.
P/Feneal-UIL Luigi Ciancio
P/Filca-CISL Giovanni D’Ambrosio
P/Fillea CGIL Giovanni Sannino