Vicenda Greca: la fiducia bisogna guadagnarla sul campo
“Sono stati compiuti errori nel salvataggio della Grecia. L’ammissione è del Fondo Monetario Internazionale ed è contenuta, riporta il Wall Street Journal, in un documento interno “strettamente confidenziale”. Il Fmi ha quindi confessato di aver sottostimato i danni all’economia greca provocati dall’austerity imposta in cambio di un consistente programma di assistenza (110 miliardi di euro)”. Questa informazione viene fornita dai più importanti giornali attenti alle vicende finanziarie internazionali. Finalmente un timidissimo atto di responsabilità ed umiltà con relativa ammissione di colpa ed errore. Ma questo serve a niente se non vengono rimborsati i risparmiatori danneggiati dal Governo di Atene nel marzo 2012, con l’abbattimento brutale ed illegale del valore nominale dei loro titoli nella misura dell’80 per cento.
Risparmiatori trattati come delinquenti e pericolosi speculatori, con il torto di aver acquistato nel corso degli anni obbligazioni statali della Grecia in nome del sano principio della diversificazione dell’investimento e del rischio. Essi confidavano di aver acquistato titoli in euro emessi da uno degli Stati membri dell’Unione europea, sotto l’occhio vigile della BCE e sotto legislazione nazionale e comunitaria che, per principio, assicura (o meglio dovrebbe assicurare) riguardo e favore al risparmio, motore potente ed insostituibile delle economie. Dunque si riconsegnino ai risparmiatori europei danneggiati e maltrattati titoli con valori nominali pre-abbattimento, magari integrando i titoli già attribuiti con decisione unilaterale con consegna di ulteriori titoli a copertura dell’80% cancellato. Si consegnino ulteriori titoli a fronte degli interessi maturati, anche con scadenza lunga e con percentuale (di interessi) calcolata sulla media comunitaria, più bassa di quella richiesta oggiAggiungi un appuntamento per oggi alla Grecia per l’emissione delle sue obbligazioni. Solo allora si riconoscerà la buona fede del rammarico, seppur tardivo, per gli imperdonabili errori commessi da Bruxelles, Francoforte e FMI. Va riguadagnata, anche se parzialmente, la fiducia dei risparmiatori europei, cittadini tra i più sensibili ed attenti nella valutazione dei comportamenti delle autorità preposte alla guida dei singoli Stati e dell’Unione europea. E’ un modo tra i tanti per sanare gli interventi tardivi, intollerabili, disastrosi, poco lungimiranti che le autorità europee hanno imposto alla piccola Grecia – appena il 3% di abitanti e PIL – per superare la fase di difficoltà finanziaria ed economica. La Grecia, è stato chiaro fin dall’inizio della crisi, è stata utilizzata in Europa come prova generale da estendere successivamente a Spagna, Portogallo, Italia ed altri Paesi dell’Unione. In quanto a Cipro abbiamo osservato da vicino come la prima ed unica misura, la più immediata ed ingiusta, ipotizzata nella fase di crisi acuta del piccolo Stato ha riguardato il prelievo forzoso dai conti correnti. Il tutto sempre sotto l’occhio accondiscendente di Bruxelles e Francoforte.
Sàntolo Cannavale