Montefalcione: reliquie tanto attese amato Giovanni Paolo II
“Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”. Non poteva esserci passo del Vangelo più appropriato per accogliere l’ampolla di sangue di un grande testimone della fede come il Beato Wojtyla, che presto sarà canonizzato. Ai suoni delle campane di Montefalcione in festa accompagnati dai colori – come fiori – dei fuochi d’artificio e tra i segni che fanno trasparire la grande emozione, una folla di persone guidata dal Parroco, Don Paolo Luciano, accoglie la reliquia dopo una veglia di preghiera. Un popolo di fedeli che si incammina verso il Santuario di S. Antonio dove l’ampolla rimarrà esposta alla venerazione fino al 26 giugno; presenti il Sindaco e l’Amministrazione comunale, gruppi ed associazioni, religiosi e religiose, le suore Francescane Alcantarine.“Nell’anno della fede – spiega nell’omelia Padre Antonio Garofano ofm – Giovanni Paolo II incarna la sequela a Gesù. Siamo tutti chiamati alla santità, a rispondere con fede matura al progetto di amore che Gesù ha su ciascuno di noi, riconoscendo, come fa Pietro, in Lui il Cristo, il figlio del Dio vivente, perché Gesù è la sofferenza vinta dall’amore”. L’emozione è tanta, il sentimento popolare forte, si elevano preghiere e suppliche tra i canti eseguiti dal coro parrocchiale S. Maria Assunta e sulle note di “Jesus Christ You are my Life”. Sì Gesù Cristo è la mia vita, la nostra vita. “A noi spetta costruire una rinnovata relazione con Dio – dice Don Paolo Luciano – tracciare la nostra storia personale e comunitaria dove la croce è la sintesi della vita di bene del Vangelo, vincendo le paure e le resistenze, per andare oltre, verso la meta della salvezza eterna”. Non abbiate paura: ripeteremo le parole di Papa Wojtyla perché con la sua intercessione la grazia di Dio scenda sul suo popolo e porti molti frutti e benedizioni.